Urbanistica

Superbonus, detrazioni in dieci anni per favorire i redditi bassi

Opzione per consentire di spalmare l’agevolazione in più rate annuali

di Gi. L. e G. Par.

Dieci anni per recuperare la detrazione del superbonus . C’è anche questa novità tra quelle sulle quali è arrivato, nella giornata di ieri, il via libera del ministero dell’Economia. Salvo sorprese, allora, anche questa modifica dovrebbe entrare nella legge di conversione del decreto.

Il problema, più volte segnalato nelle scorse settimane, nasce dal fatto che il superbonus, anche con il livello di detrazione abbassato dal 110% al 90%, produce una massa di sconti fiscali difficile da gestire per i redditi più bassi. Anzi, guardando ai livelli medi di spesa collegati al superbonus, certificati dall’Enea, ad essere tagliati fuori sono anche i redditi medi.

Secondo i dati Enea, infatti, la spesa media legata al 110% è stata di 113.845 euro per le unifamiliari e 96.877 euro per le unità indipendenti. Per i condomini, invece, si viaggia a un ritmo di poco inferiore ai 50mila euro a unità. Il risultato è che, con un tempo di recupero in quattro anni, le detrazioni pesano tra i 10mila e i 50mila euro all’anno.

Livelli di sconti totalmente ingestibili per la gran parte dei contribuenti italiani. Per utilizzarle, infatti, servono dai 40mila euro di reddito a salire nel caso dei condomini e almeno 70mila euro nel caso delle altre unità. Redditi che solo una minoranza dei contribuenti può vantare. In assenza di cessione del credito e sconto in fattura, per il futuro, questo diventa un vizio da sanare, per non tagliare fuori dai bonus una parte consistente della popolazione.

Arriviamo, così, alla soluzione che punta a spalmare su più anni di tempo la detrazione, riducendo così l’importo sulla singola annualità. L’ipotesi è introdurre, sul modello della norma già approvata (e mai attuata) in materia di cessioni e sconti in fattura, un’opzione anche per le detrazioni, che consenta di scegliere tra l’utilizzo ordinario in quattro annualità e quello allungato in dieci anni. Da sottolineare che si tratterebbe di una possibilità, da attivare a scelta del contribuente, e non di un obbligo. Per chi vorrà, la strada dei quattro anni resta aperta.

Come per i redditi più bassi, sono altre le situazioni di maggiore debolezza per le quali Parlamento e Governo stanno dimostrando particolare attenzione. Tra queste, ci sarà quella dei lavori per la realizzazione di barriere architettoniche (agevolate sia con il superbonus che con un bonus specifico al 75%): per questi interventi resteranno cessione e sconto in fattura. Nel pacchetto delle salvaguardie, poi, entreranno anche ex Iacp (l’edilizia residenziale pubblica), le Onlus e i lavori di messa in sicurezza sismica nelle aree del cratere colpite da terremoti. In tutti questi casi sarà ancora possibile utilizzare la cessione dei crediti e lo sconto in fattura anche in futuro.

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