Il CommentoUrbanistica

Superbonus al via, una scommessa per il Paese da vincere senza ritardi

Diventa definitivo l'incentivo fiscale senza precedenti per le riqualificazioni edilizie

di Jean Marie Del Bo

Il decreto legge Rilancio è al traguardo. E con questo provvedimento diventano definitive le regole che disciplinano il bonus del 110% sui lavori edilizi, lo strumento pensato per dare una spinta all'economia attraverso un incentivo fiscale senza precedenti. Il rischio da evitare, tuttavia, è che la maxi-detrazione si areni nelle secche dei provvedimenti attuativi, che vanno messi in campo al più presto, senza alibi o ritardi. Per evitare che un'opportunità unica - quella di farsi "pagare" molti lavori in casa o in condominio dal Fisco - non possa produrre tutti i frutti (e in tempi rapidi) che le si ricollegano e non riesca a dare il proprio contributo per un rapido rimbalzo del nostro sistema economico dopo i colpi durissimi del lockdown. Ma vediamo fatti e tempi. Ieri la Camera ha dato la fiducia al decreto legge Rilancio. Oggi ci sarà il voto finale ed entro pochi giorni il Senato porrà il suo sigillo definitivo al testo, compreso il superbonus fiscale per l'edilizia e la possibilità di cessione alle banche degli sconti fiscali.

A questo punto partirà la fase attuativa che ha come termine - in linea di massima - la metà di agosto. E come protagonisti, principalmente, l'agenzia delle Entrate e il Mise. Si tratta, per esempio, di definire le modalità per la cessione dei crediti e di asseverazione sui miglioramenti dei requisiti energetici.Ma quel che occorre ora è uno scatto in avanti, che trascuri i termini massimi disponibili e porti al traguardo le norme che mancano lavorando già da ora i testi necessari, che partono comunque da disposizioni già esistenti anche se non sempre agevoli. Senza perdersi in "palleggi" sui testi che molte volte hanno portato a ritardi eccessivi. Già la procedura non è semplice, la comprensione delle regole base incerta (come dimostra l'ondata di quesiti arrivati al nostro Sportello 110%), l'estate - tempo di ristrutturazioni - gia avviata. È vero che l'agevolazione scade alla fine del 2021, ma se a questi elementi si aggiungesse un'attuazione a rilento, a pagare sarebbero i cittadini, costretti a rinviare le scelte, e le imprese, chiamate a pagare il conto di un possibile rallentamento del mercato nell'attesa del via libera reale (non solo formale) all'operazione superbonus.Nessuna preoccupazione eccessiva.

Ma già oggi proprietari, condomini e aziende sono impegnati in studi di fattibilità e ipotesi di progettazione per provare a capire se conviene mettersi al lavoro per sfruttare il 110 per cento. Tutti aspettano che il quadro si completi per dare il via alle assemblee di condominio, per valutare quali comunicazioni amministrative sono necessarie per svolgere i lavori, per chiudere i contratti con le imprese, oltre che per pesare le regole del mercato (tutto da scoprire) della cessione del credito. Dare una spinta a questo movimento conviene a tutti e coadiuva la difficile ripresa del Paese. Trovando - e sarebbe un'opportunità in più - anche il modo di usare i passaggi che mancano per chiarire e migliorare, in via interpretativa, gli eventuali punti critici emersi dal lavoro parlamentare. Senza lasciare zone grigie e dubbi interpretativi in grado di creare problemi operativi nella fase realizzativa.