Progettazione

Torino in fermento per il via a gare e concorsi di progettazione

Dopo dieci anni il capoluogo piemontese ritorna a ragionare di opere e di architettura: dalla Cavallerizza al museo Egizio, dalla Città della Salute all’housing sociale

di Maria Chiara Voci

Dopo l’abbuffata dei cantieri che hanno preceduto le Olimpiadi Invernali del 2006 e l’attuazione di tanta parte del Piano Regolatore, disegnato alla fine degli anni 90 da Gregotti e Cagnardi, Torino ha rallentato la sua corsa negli ultimi dieci anni. Molti iter che attendevano attuazione si stanno, però, sbloccando in questo inizio 2023. Sotto la Mole, si torna a ragionare di architettura e nelle sale del Comune si lavora al nuovo piano regolatore (si veda articolo a fianco).

La ripartenza

Più che un taglio di nastro di opere concluse, è una questione di concorsi giunti alla proclamazione dei vincitori, iter in partenza e approvazione di piani urbanistici. Ma se nel 2022 sono arrivate al traguardo opere annose come il grattacielo di Lingotto, che ospita la nuova sede della Regione Piemonte, altre finalmente si stanno sbloccando.

La più attesa è la riconversione del complesso della Cavallerizza Reale, ampia area settecentesca alle spalle di piazza Castello che punta a trasformarsi in un polo della cultura internazionale, con l’insediamento di nuove funzioni culturali, formative con laboratori e sale didattiche, ricettive (fra albergo e ricettività universitaria), sociali e direzionali. Da poche settimane c’è la firma dell’intervento: lo studio CZA - Cino Zucchi Associati ha vinto il concorso per la rifunzionalizzazione del compendio indetto da Compagnia di San Paolo, Università degli Studi e Città di Torino, in accordo con Cdp, proprietaria dell’area. «Investiamo sul fare cultura – spiega il sindaco, Stefano Lo Russo – perché siamo convinti che questo sia l’innesco di un nuovo progetto di sviluppo». Un piano in cui si inserisce anche l’ampliamento del Museo Egizio, affidato ai big olandesi di OMA (Office for Metropolitan Architecture), che darà vita a nuove piazze urbane e il cortile multifunzionale della piazza Egizia, che mette in mostra l’architettura originale del museo.

A poca distanza, intorno a piazza Valdo Fusi, l’investimento per la creazione del cosiddetto “Innovation block” annuncia un’area di sperimentazione per le imprese che rimette in uso gli spazi di Torino Incontra, di Palazzo Affari e delle Borse. «La ripartenza sta passando attraverso il riconoscimento del ruolo essenziale della progettazione» ha spiegato Maria Cristina Milanese, presidente dell’Ordine degli Architetti.

Verso la periferia

Dal centro verso le periferie, altri sviluppi sono in attesa. In direzione Sud, la nuova biblioteca centrale di Torino Esposizioni e la riqualificazione del Teatro nuovo (opera da 150 milioni la cui gara di costruzione è in corso); i lavori per il restyling del Palazzo del Lavoro di Nervi, proprietà sempre della Cdp, la cui convenzione urbanistica è in dirittura di arrivo e dove si è trasformato il progetto da centro commerciale a polo per lavoro e innovazione; lo scalo Vallino, dove è in corso l’approvazione dei titoli edilizi per residenza studentesca, spazi pubblici e commercio; la Città della Salute, che con la nomina di un commissario regionale dovrà velocizzare l’iter.

Sulla direttrice Nord, l’accordo sottoscritto per la Manifattura Tabacchi fra Demanio, Regione e Università; l’approvazione dei titoli edilizi per la riconversione delle ex OGM in residenza, case per studenti e aree commerciali. E poi i cantieri in corso: l’hotel Marriott della ex stazione di Porta Susa; l’housing sociale ai Laghetti Falchera e ToDream, nuova cittadella commerciale in Corso Romania. Tutto “legato” da nuovi investimenti sulle infrastrutture: in primis la linea 2 della metro, le cui gare (almeno sul primo lotto) sono attese entro l’anno, e l’inaugurazione a dicembre del collegamento ferroviario fra il centro e lo scalo di Caselle.

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