Urbanistica

Trapani, al via piano da 100 milioni per riqualificare l'area del porto

Progetto assegnato con concorso a Technital Spa, Valle 3.0 srl, Peluffo &partners srl, Marco Antonini

di Nino Amadore

Un nuovo e più ampio terminal passeggeri, un’area adibita a mercato, spazi dedicati al rimessaggio delle barche, una parte dedicata alla nautica da diporto, la creazione di un parco del waterfront che integra nella nuova dimensione anche gli edifici e le infrastrutture di pregio storico-culturale presenti. Sono alcuni punti del progetto del nuovo waterfront di Trapani che è stato presentato ieri dal presidente dell'Autorità di Sistema portuale del Mare di Sicilia occidentale Pasqualino Monti e dal sindaco di Trapani Giacomo Tranchida.

«L’Autorità di sistema – dice Monti – ha aumentato i volumi di traffico, che rappresentano il core business dei suoi scali, ma non si occupa del porto solo in quanto sito industriale: lavora, infatti, anche sulla trasformazione dell'intero waterfront, elemento di straordinaria ricchezza, incidendo con determinazione sulla dimensione culturale della portualità della Sicilia occidentale. Non ci siamo mai tirati indietro nel convertire tutto ciò che era brutto in bello, e lo stiamo facendo anche a Trapani, convinti come siamo che se la cornice è attraente il contenuto diventa più ricco. Diamo importanza all’estetica senza però perdere di vista il business».

Un progetto da 100 milioni di euro elaborato dal raggruppamento di imprese e professionisti che si è aggiudicato un concorso internazionale di idee: raggruppamento temporaneo costituito da Technital Spa, Valle 3.0 srl, Peluffo &partners srl, dall’architetto Marco Antonini, con la collaborazione degli architetti Vito Corte e Carmen Andriani. L’ambizione è di innescare nel giro di qualche anno processi di trasformazione urbana e di rigenerazione, capaci di interessare non solo la fascia costiera ma l'intera rete dei luoghi della città che entrano in rapporto con il mare e con le aree portuali. «La centralità euromediterranea del porto di Trapani costituisce uno snodo strategico nei traffici commerciali e crocieristici in transito da e per la nostra città – dice Tranchida – . L’escavazione e in primis la pulitura dei fondali, attesa da sempre, oltre a diventare presto realtà costituisce il punto di prima intesa politica - istituzionale tra la mia amministrazione e l’Autorità di Sistema. La stessa riqualificazione che tutelerà anche il porto peschereccio non si ispira soltanto ad un restyling più moderno e funzionale del waterfront ma esalta e valorizza l’identità culturale trapanese». Quattro gli ambiti progettuali individuati dai progettisti scelti in una rosa di sette candidature e selezionati, spiegano dall’Autorità, sulla base «della proposta ideativa, dell'inserimento dell’idea nel contesto e di soluzioni orientate alla sostenibilità». I quattro ambiti di intervento, i cui lavori saranno avviati nel 2023 e saranno completati (da programma) nel 2025, riguardano l’area passeggeri, il mercato e la nautica da diporto, la darsena pescherecci e la piazza urbana, il cosiddetto Parco del waterfront. «Oggi – spiegano i progettisti – è arrivato il momento di proseguire le grandi trasformazioni avviate solo qualche anno fa e finalmente sarà realizzato un insieme di opere che la città aspetta da decenni. Ci siamo concentrati sul traffico croceristico; sulle attività produttive: pesca, riparazioni barche, velerie e corderie, attività artigianali e commerciali collegate con il mare; sulle attività diportistiche: club nautici, yachting club, scuba - diving center e attrezzature a servizio; sull’incremento e sulla razionalizzazione delle attività di commercio del pesce al dettaglio e attrezzature a servizio; sulle attività per il tempo libero connesse con il mare, lo svago, la ristorazione e l'intrattenimento; sulla viabilità pubblica e privata e realizzazione di percorsi ciclopedonali; sulla valorizzazione dell'isolotto della Colombaia come Parco urbano e sulla predisposizione degli accessi al monumento antico».

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