Amministratori

Trasparenza e anticorruzione, criticità sulla rotazione del personale a causa del numero ridotto di dipendenti in organico

Dall'indagine di Anac emerge la mancanza dei controlli necessari all'applicazione del divieto di pantouflage

di Manuela Sodini

Anac ha reso note le risultanze di un'indagine sulla prevenzione della corruzione sottoposta ai Responsabili anticorruzione e trasparenza.

Molteplici le criticità riscontrate dai Responsabili della prevenzione della corruzione (Rpct) nell'attuare le misure di trasparenza e anticorruzione all'interno della Pubblica amministrazione italiana; riguardano in particolare: rotazione del personale a causa del numero ridotto di dipendenti in organico e delle resistenze ai cambiamenti, carenza di sensibilità verso il conflitto di interessi, mancanza dei controlli necessari all'applicazione del divieto di pantouflage, problemi con l'informatizzazione, ostacoli a garantire l'aggiornamento dei dati sulla trasparenza.

Questa la fotografia, in sintesi, che emerge dall'indagine rivolta a un campione di enti dislocati sul territorio nazionale distribuiti fra Nord, centro, Sud e isole, hanno partecipato amministrazioni medio grandi (tra cui Camere di commercio, Università, ministeri, Comuni e Città Metropolitane) e piccole amministrazioni (piccoli comuni; società pubbliche; altre tipologie di enti tra cui enti pubblici, ordini professionali).

Le problematicità accomunano sia le grandi e medie amministrazioni che le piccole anche se dall'esame dei questionari è nei piccoli enti che è più ampia (il 24%) la quota di chi considera i doveri legati alla prevenzione della corruzione come adempimenti formali che non migliorano il funzionamento dell'amministrazione.

Tra le misure di prevenzione della corruzione, la rotazione del personale è una di quelle dove i responsabili anticorruzione incontrano maggiori difficoltà, in proposito le criticità segnalate nell'indagine Anac sono: numero assai ridotto dei dipendenti in organico; resistenze ai cambiamenti; specificità delle competenze e carenza di risorse alternative con pari competenze. Quanto all'informatizzazione è emersa scarsa disponibilità di software adeguati; mancanza di profili idonei e limitata propensione del personale alla gestione informatizzata dei processi e costi eccessivi. Per la trasparenza sono emerse difficoltà a garantire l'aggiornamento tempestivo dei dati; eccessiva mole della documentazione da pubblicare; poca formazione e scarsa gestione di flussi informatizzati.

Tra le criticità nell'attuazione degli obblighi di trasparenza emergono problemi nella raccolta delle informazioni sui titolari di altri incarichi da ricondurre alla scarsa collaborazione dei soggetti interessati. Pochissimi i casi di conflitti di interessi e pantouflage rilevati, in proposito i Responsabili anticorruzione e trasparenza (Rpct) lamentano scarsa sensibilità sul tema che, secondo Anac, potrebbe derivare anche da una difficoltà a intercettare i fenomeni rendendo poco efficace la strategia di prevenzione su questo punto. Nelle piccole amministrazioni le criticità rilevate in riferimento all'attuazione delle misure di prevenzione sono connesse alle ridotte dimensioni dell'ente, che difficilmente riesce ad adeguarsi alle prescrizioni per mancanza di risorse umane ed economiche sufficienti. Sempre nelle piccole amministrazioni sono state segnalate criticità anche in materia di whistleblowing con riferimento all'aggiornamento della piattaforma e alle difficoltà a garantire la riservatezza dell'identità del segnalante in una piccola struttura.

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