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Treno a levitazione magnetica, al via in Puglia accordo per ideare e realizzate un prototipo

Dopo l'intesa Mims-Regione-Ferrovie-Rfi-Autorità portuale, attivazione dell'accordo di partenariato ex articolo 65 del codice appalti

di M.Fr.

Il primo settembre 2022 è stato sottoscritto un protocollo d'intesa tra ministero delle Infrastrutture, Regione Puglia, Rete ferroviaria italiana (Rfi), Ferrovie dello Stato e Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio per «sviluppare e sperimentare tecnologie di trasporto avanzate nel settore ferroviario in grado di velocizzare i sistemi di mobilità, abbassare i tempi di percorrenza e ridurre l'impatto ambientale del trasporto, anche attraverso l'uso di fonti energetiche rinnovabili». Lo comunica il Mims in una nota, spiegando che il protocollo «prevede lo studio e la sperimentazione nel trasporto ferroviario di sistemi di levitazione magnetica, sia in sovrapposizione alle infrastrutture esistenti, sia realizzando nuove infrastrutture che permetterebbero trasporti di merci e persone ad altissima velocità». «Il protocollo firmato oggi - ha commentato il ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini - dimostra che, accanto agli investimenti senza precedenti sullo sviluppo dei sistemi di mobilità sostenibile finanziati grazie al Pnrr e a fondi nazionali, l'Italia guarda al futuro e si pone all'avanguardia nello sviluppo tecnologico applicato alla mobilità sostenibile, garantendo il massimo della sicurezza».

Il progetto, riferisce la nota del Mims, prevede la realizzazione di studi di fattibilità avanzati per l'uso nel trasporto ferroviario delle tecnologie a levitazione magnetica, lo sviluppo di progetti di fattibilità tecnico-economica di prima fase e la realizzazione di prototipi. Le parti firmatarie si impegnano ad attivare una procedura di partenariato per l'innovazione (ex articolo 65 del Codice appalti) per l'individuazione di uno o più operatori economici dotati dei requisiti necessari ad attuare il progetto e di mettere a disposizione quattro milioni di euro (di cui 1,8 milioni dalla Regione Puglia, ulteriori 1,8 milioni da Rfi e 400mila euro dall'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio-Porto di Taranto) per coprire i costi delle diversi fasi fino alla realizzazione di prototipi e alla sperimentazione sul campo.

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