Urbanistica

Tutta la filiera dell'edilizia: no alla retroattività dei bonus

Il mondo delle costruzioni accusa il Dl antifrodi di aver paralizzato i lavori spinti da 110% e crediti di imposta

di Giorgio Santilli

L'emergenza sul Superbonus e sugli altri bonus edilizi, con le continue correzioni delle norme e il serio rischio di paralizzare un'attività che sta spingendo il Pil più di ogni altra, compatta la filiera dell'edilizia che si fa sentire con una sola voce. Non si vedono tutti i giorni comunicati con 17 sigle associative che rappresentano l'intero mondo delle costruzioni e vanno dall'Ance agli artigiani, dalle cooperative alle professioni tecniche e includono anche le tre sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil, le società di ingegneria, l'indotto industriale che si riconosce in Federcostruzioni e in Federlegno, le imprese di Elettricità futura e di Assoesco.Oggetto del comunicato il decreto antifrodi, in vigore dal 12 novembre. Il mondo delle costruzioni dice un sì convinto ai controlli dei bonus e agli «strumenti per una lotta efficace all'utilizzo indebito degli incentivi fiscali», ma al tempo stesso «esprime preoccupazione per le modalità con le quali sono state introdotte le nuove norme».

Nel mirino c'è anzitutto la retroattività dell'obbligo del visto di conformità e dell'asseverazione della congruità dei costi alle iniziative in corso. Queste norme hanno «provocato il blocco dell'operatività delle piattaforme che gestiscono le cessioni dei crediti d'imposta da bonus edilizi, gettando nella più ampia incertezza gli operatori e i contribuenti interessati dagli interventi agevolati». A questo proposito «appaiono insufficienti i chiarimenti forniti dall'Agenzia delle Entrate in quanto non risolvono il problema complessivo della retroattività, che viene eliminata solo per i pagamenti eseguiti entro l'11 novembre, lasciando quindi fuori tutti i lavori in corso».E se c'è qualche speranza che le piattaforme tornino in funzione presto, manca invece «il decreto del Mite sull'aggiornamento dei prezzari ai quali devono attenersi gli asseveratori, secondo le nuove disposizioni».

A fronte delle incertezze e dei mancati adempimenti, «la filiera ribadisce di essere totalmente favorevole al rafforzamento e all'estensione a tutte le iniziative – presenti, passate e future - dell'attività di controllo e di prevenzione dell'utilizzo illecito dei bonus edilizi, così come avvenuto sulla verifica della congruità del costo del lavoro anche per il settore privato». Allo stesso tempo chiede con forza che «l'applicazione delle nuove procedure operative sia limitata ai soli interventi avviati successivamente all'emanazione di tutti i provvedimenti e delle relative istruzioni o quantomeno avviati dopo l'entrata in vigore del Dl». Qui scatta il richiamo allo Statuto del contribuente che vietate modifiche rilevanti alla normativa con carattere di retroattività.

Nel comunicato congiunto, su iniziativa dell'Ance, ma con la forte adesione dei sindacati, è entrata la richiesta che sia garantito, «sempre a tutela del contribuente, che chi esegue i lavori possieda adeguata e specifica qualifica tecnica e professionale e organizzazione del lavoro per la realizzazione delle opere eseguite a regola d'arte anche a garanzia di chi opera nel rispetto delle regole e della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro». Un passo per arrivare a una piena qualificazione con il sistema Soa applicato ai lavori pubblici anche a chi svolge lavori privati finanziati indirettamente, tramite crediti di imposta, dallo Stato. La richiesta Ance è usare il modello della ricostruzione post-terremoto.

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