Appalti

Un cartello per la gestione degli appalti, arresti al Comune di Paola in Calabria

Gare truccate per favorire gli "amici degli amici" nell'esecuzione dei lavori, anche quelli delicati quali l'adeguamento sismico delle scuole

di El. & E.

Un vero e proprio "cartello dedito alla gestione degli appalti pubblici" che puntualmente finiva per favorire gli "amici degli amici" nell'esecuzione dei lavori, anche quelli delicati quali l'adeguamento sismico delle scuole. E' quello di cui avrebbe fatto parte anche il sindaco di Praia a Mare Antonio Praticò, finito stamani ai domiciliari insieme ad un tecnico comunale a conclusione dell'inchiesta - denominata "Amici in Comune" - condotta dalla Guardia di finanza e coordinata dalla Procura di Paola.

Oltre ai due provvedimenti ai domiciliari, gli investigatori hanno anche notificato un provvedimento di sospensione dall'esercizio del pubblico ufficio per 12 mesi ad un altro dirigente dell'ufficio amministrativo dello stesso Comune e la misura interdittiva del divieto a contrarre con la Pa per 12 mesi nei confronti di 8 imprenditori, tra i quali anche un ex sindaco di Tortora Pasquale Lamboglia, indagato non per la sua funzione pubblica. Nove le gare d'appalto oggetto dell'inchiesta e che sarebbero state manipolate dagli indagati, accusati, a vario titolo, per turbata libertà degli incanti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, rivelazione di segreto d'ufficio e falso ideologico in atto pubblico.

"Un fatto grave - è stato il commento del procuratore di Paola Pierpaolo Bruni - perché inficia il buon andamento della pubblica amministrazione attraverso rapporti esclusivi di amicizie e collusioni tra imprenditori, amministratori e pubblici ufficiali".

A parlare di un cartello per la gestione degli appalti pubblici, è stato invece il comandante regionale della Calabria della Guardia di finanza Guido Mario Geremia. Le indagini hanno riguardato procedure di gara relative al periodo 2019/2021. Gli indagati, in alcuni casi, hanno confezionato ad hoc i bandi o manipolato le procedure di gara negoziate, chiedendo al futuro aggiudicatario i nominativi di altri professionisti compiacenti da invitare alla gara. Ad esempio, per la progettazione esecutiva e direzione lavori per l'adeguamento sismico di un complesso scolastico, gli indagati dopo aver invitato professionisti compiacenti che non avrebbero risposto agli inviti, nel procedere all'apertura delle buste si sono accorti di un errore: un partecipante compiacente aveva presentato il medesimo ribasso del futuro aggiudicatario.

La commissione di gara quindi ha proceduto prima al sorteggio, come previsto dalla legge, ma non fu estratto il professionista che si intendeva favorire, pertanto, gli indagati hanno stracciato i bigliettini del sorteggio e deciso di procedere al miglioramento dell'offerta, omettendo di richiamare l'altro partecipante e facendo così ottenere l'affidamento al professionista prescelto, con un ribasso dell'uno per cento.

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