I temi di NT+Rassegna di giurisprudenza

Unioni dei Comuni e ricorso all'attività consultiva della Corte dei Conti, le ultime pronunce della magistratura contabile

di Carmelo Battaglia e Domenico D'Agostino

Attività consultiva – Ammissibilità soggettiva per le Unioni dei Comuni ai sensi dell'art. 7, comma 8, della Legge n. 131/2003

L’Unione di comuni, in persona del Presidente, è legittimata a ricorrere all’attività consultiva della Corte, ai sensi dell’articolo 7, comma 8, della legge n. 131 del 2003, limitatamente a questioni inerenti alle funzioni proprie esercitate dall’Unione stessa.

Riferimenti giurisprudenziali

Corte dei conti, Sezione regionale controllo per l'Emilia-Romagna, n. 99/2020/QMIG

Riferimenti normativi

Art. 7, comma 8, Legge n. 131/2003

Corte dei conti, Sezione delle Autonomie, Deliberazione n. 01/SEZAUT/2021/QMIG del 08/01/2021

Attività consultiva – Ammissibilità soggettiva per le Unioni dei Comuni ai sensi dell'art. 7, comma 8, della Legge n. 131/2003

La Sezione Controllo dell’Emilia-Romagna ha rimesso al Presidente della Corte dei conti l’eventuale deferimento, alla Sezione delle Autonomie o alle Sezioni Riunite in sede di controllo, della questione della legittimazione soggettiva dell’Unione dei Comuni e del suo Presidente ad accedere alla funzione consultiva della magistratura contabile pur non essendo tale ente contemplato fra quelli elencati dall’art. 7, comma 8, della Legge n. 131/2003 come astrattamente legittimati alla richiesta di parere. La necessità dell’ausilio ermeneutico deriva dalla crescente importanza che le Unioni hanno progressivamente assunto, nell’ordinamento, successivamente alla legge n. 131 del 2003: esse rappresentano un consolidato modello organizzativo, fra i Comuni, per l’esercizio associato di funzioni e servizi, divenuto obbligatorio per i Comuni più piccoli, a seguito del D.L. n. 78/2010 (poi inciso dalla sentenza additiva della Corte costituzionale n. 33 del 2019) e che è stato successivamente potenziato dalla Legge n. 56/2014 di riforma organica degli enti locali, avente come ratio il perseguimento di un modello di governance territoriale integrato con la trasformazione delle Province in enti di area vasta ad elezione indiretta, l’istituzione delle Città metropolitane e l’assegnazione di un ruolo essenziale alla cooperazione intercomunale. La rilevanza della questione scaturisce, altresì, dall’essenza delle Unioni, le quali sono strumento ad intra di razionalizzazione della spesa e destinatarie ad extra delle norme vincolistiche di finanza pubblica, nonché soggette, per espressa disposizione dell’art. 32 del TUEL, ai principi previsti per l'ordinamento dei comuni, con particolare riguardo allo status degli amministratori, all'ordinamento finanziario e contabile, al personale e all'organizzazione. Di talché l’ammissione anche delle Unioni alla funzione consultiva della Corte dei conti appare ragionevole sia nell’interesse delle stesse - in quanto sono loro attribuite funzioni dei Comuni, nel cui svolgimento possono venire in rilievo problematiche interpretative rispetto alle quali è necessario l’ausilio consultivo - sia nell’interesse di tutti o parte dei Comuni appartenenti alle Unioni stesse.

Riferimenti normativi
Art. 7, comma 8, Legge n. 131/2003

Corte dei conti, Sezione Controllo Regione Emilia-Romagna, Deliberazione n. 99/2020/QMIG del 26/10/2020

Ammissibilità soggettiva delle richieste di pareri in materia di contabilità pubblica alla Corte dei conti sottoscritte dal vicesindaco

Ai fini dell'ammissibilità soggettiva, nella richiesta di parere inoltrata, alla Sezione regionale di controllo, dal vicesindaco devono essere indicate espressamente le circostanze di cui all'art. 53 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 (impedimento permanente o temporaneo, decadenza o decesso del Sindaco), che legittimano l'esercizio delle funzioni vicarie.

Riferimenti giurisprudenziali
Corte dei conti, Sezione delle Autonomie, n. 24/SEZAUT/2019/QMIG
Corte dei conti, Sezione delle Autonomie, n. 4/SEZAUT/2014/QMIG
Corte dei conti, Sezione delle Autonomie, n.  3/SEZAUT/2014/QMIG
Corte dei conti, Sezione delle Autonomie, n. 9/SEZAUT/2009
Corte dei conti, Sezione delle Autonomie, n. 13/SEZAUT/2007

Riferimenti normativi
Art. 7, comma 8, Legge n. 131/2003

Corte dei conti, Sezione delle Autonomie, Deliberazione n. 11/SEZAUT/2020/QMIG del 01/06/2020

Legittimazione alla richiesta di parere

La prima questione di massima posta dalla Sezione regionale di controllo per la Regione Piemonte così prospettata “Se sia ammissibile sotto il profilo soggettivo una richiesta di parere inoltrata dagli Enti legittimati (Regione, provincia, comune), qualora il contenuto del quesito evidenzi che si tratta di questione attinente direttamente a scelte organizzative e finanziarie di un organismo partecipato che, in base al criterio della legittimazione, non avrebbe potuto formulare il quesito (Consorzi ed Unioni di Comuni)”, trova soluzione secondo il seguente criterio di orientamento: la legittimazione soggettiva alla richiesta di parere alle Sezioni regionali di controllo della Corte dei conti non viene meno nei casi in cui il criterio orientativo che si chiede di esprimere sia destinato ad avere effetti nella sfera operativo-amministrativa di un soggetto diverso dal richiedente, purché sia giustificata dall’esercizio di attribuzioni intestate all’ente formalmente legittimato. Resta fuori da quest’ambito la mera funzione di “nuncius” che il soggetto legittimato potrebbe assumere, ove si limitasse solo a proporre una questione interpretativa la cui soluzione non potrebbe avere alcun effetto nell’ambito delle proprie attribuzioni. La seconda questione di massima posta dalla Sezione regionale così delineata “Se sia applicabile l’art. 5, comma 7, ultimo periodo, del d.l. 31 maggio 2010, n. 78 del 2010, convertito dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, ai componenti dei Consigli di amministrazione dei Consorzi di Enti locali che siano partecipati anche dalle Regioni”, trova soluzione secondo il seguente criterio di orientamento: tra le forme associative di enti locali aventi per oggetto la gestione di servizi e funzioni pubbliche ai cui amministratori, ai sensi dell’art. 5, comma 7, del D.L. n. 78/2010, non possono essere attribuite retribuzioni, gettoni e indennità o emolumenti in qualsiasi forma, deve ritenersi che rientrano anche i componenti dei consigli di amministrazione dei consorzi di enti locali.

Riferimenti giurisprudenziali
Corte dei conti, Sezione regionale controllo per la Lombardia, n. 6/2013
Corte dei conti, Sezione regionale controllo per la Lombardia, n. 353/2012

Riferimenti normativi
Art. 6, commi 2 e 3, e art. 5, comma 7, del D.L. n. 78/2010

Corte dei conti, Sezione delle Autonomie, Deliberazione n. 4/SEZAUT/2014/QMIG del 10/02/2014