Personale

Via libera del governo al contratto di ministeri, enti pubblici e agenzie fiscali

Il Consiglio dei ministri ha dato l'ok anche e agli schemi di contratto per il settore difesa e sicurezza

di Daniela Casciola

Via libera del Consiglio dei ministri al rinnovo del contratto degli statali e agli schemi di contratto per il settore difesa e sicurezza.

L'ipotesi di contratto del comparto funzioni centrali, su cui il 5 gennaio scorso era stata siglata l'intesa con i sindacati all'Aran, sarà ora trasmessa alla Corte dei conti per la registrazione. La firma definitiva potrà arrivare entro aprile. I benefici economici riconosciuti a regime, decorrenti dal 1° gennaio 2021, sono pari a circa 105 euro medi per 13 mesi, oltre all'utilizzo delle ulteriori risorse stanziate nella legge di bilancio per il 2022, a decorrere dal 1° gennaio, per finanziare il nuovo ordinamento professionale e il superamento dei limiti all'incremento dei Fondi risorse decentrate, consentendo un ulteriore beneficio complessivo a regime di circa 20 euro medi al mese a persona. L'intesa prevede anche arretrati medi pari a circa 1.800 euro per dipendente.

É «il passo decisivo per il pieno rispetto degli impegni assunti tra Governo e sindacati nel Patto per l'innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale siglato a Palazzo Chigi», ha affermato il ministro per la Pubblica amministrazione Renato Brunetta spiegando che il contratto per il comparto funzioni centrali, che riguarda i circa 225mila dipendenti dei ministeri, delle Agenzie fiscali e degli enti pubblici non economici, dà concreta attuazione alla milestone del Pnrr relativa alla riforma del pubblico impiego, prevedendo la revisione degli ordinamenti professionali e delle carriere, l'introduzione di una quarta area per i funzionari dedicata alle elevate professionalità e il potenziamento della formazione e dello sviluppo delle competenze. Nel rinnovo debutta anche la regolazione dello smart working che sarà diviso tra lavoro agile (senza vincoli di orario e luogo) e lavoro da remoto (con vincoli di orario assimilati a quello del lavoro in ufficio).

Le ipotesi di accordo sindacale e gli schemi di provvedimento di concertazione, che riguardano il triennio negoziale 2019-2021, sono stati sottoscritti il 23 dicembre 2021 dai ministri competenti e da tutte le organizzazioni sindacali e le Sezioni Cocer del personale delle Forze armate partecipanti alle trattative. Sono coinvolti i lavoratori appartenenti a Polizia di Stato, Polizia Penitenziaria, Guardia di Finanza, Arma dei Carabinieri e Forze Armate. Dal punto di vista economico, i nuovi accordi prevedono incrementi di circa 128 euro medi lordi mensili per l'intero comparto, di cui circa 100 sul solo trattamento stipendiale, e nuove indennità, tra cui una specifica per compensare impieghi e funzioni del personale del settore della cybersicurezza.
Un riconoscimento «doveroso per il ruolo e le funzioni del personale più direttamente coinvolto nelle funzioni di tutela della legalità, della difesa e della sicurezza del Paese», ha sottolinenato Brunetta.

Il Consiglio dei ministri ha anche approvato lo schema di regolamento che inserisce definitivamente l'arma a impulsi elettrici tra quelle in dotazione al personale della Polizia di Stato. «Si tratta di una decisione che costituisce un passo importante per ridurre i rischi per l'incolumità degli operatori impegnati nelle attività di prevenzione e controllo del territorio, tenuto conto che lo strumento è utilizzato, dallo scorso 14 marzo, da equipaggi della Polizia di Stato, dell'Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza in diciotto province italiane e che verrà gradualmente esteso su tutto il territorio nazionale per consentire la gestione in modo più efficace e sicuro delle situazioni critiche e di pericolo». ha commentato il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese.

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