Fisco e contabilità

Via libera agli obiettivi di servizio per il sociale 2023

La commissione tecnica per i fabbisogni standard ha reso noti gli obiettivi di servizio

di Elena Brunetto e Patrizia Ruffini

Via libera agli obiettivi di servizio per il sociale 2023. Nei giorni scorsi, la commissione tecnica per i fabbisogni standard ha reso noti gli obiettivi di servizio per lo sviluppo dei servizi sociali (articolo 1, comma 791-792, legge 178/2020) e le modalità di monitoraggio e rendicontazione (la nota metodologica).

I Comuni possono, dunque, attivarsi subito per migliorare l'utilizzo di queste quote aggiuntive al Fondo di solidarietà comunale, stanziate a partire dal 2021 (per 215.923.000 euro) con importi che cresceranno, di anno in anno, fino a giungere nel 2030 a 650.923.000 euro annui.

A fronte dei 299.923.000 di euro, assegnati per l'anno 2023, gli obiettivi di servizio, fissati per ogni municipio, consistono nel realizzare un livello di spesa per la funzione sociale, che si incrementa nel tempo avendo come riferimento il rispettivo fabbisogno standard monetario. Quest'ultimo include le risorse aggiuntive specificamente destinate al potenziamento del servizio.

Come già nel biennio precedente, nel documento allegato alla nota metodologica, sono indicati per ciascun ente: l'importo del contributo assegnato a incremento del Fondo di solidarietà comunale, la spesa rilevata ai fini dei fabbisogni standard per l'anno 2017, il fabbisogno standard monetario, definito per il triennio 2022-2024, e le risorse aggiuntive effettive per l'anno 2023.

Ove l'importo della spesa 2017 risulti inferiore al fabbisogno standard del triennio 2022/204, il valore del contributo assegnato dovrà essere rendicontato in termini di raggiungimento degli obiettivi di incremento dei servizi sociali.

La nota metodologica specifica che qualora gli enti avessero modificato, nel 2021, l'ammontare della spesa per il sociale in misura tale da registrare un cambiamento della propria posizione rispetto all'obiettivo (sotto/sopra obiettivo di servizio), essi potranno indicare, in sede di monitoraggio e rendicontazione degli obiettivi di servizio, la spesa storica di riferimento relativa al 2021, calcolandola coerentemente con la metodologia di riferimento per i fabbisogni standard della funzione sociale (Tabella 1 e Nota Metodologica 2022). In tal caso, il raggiungimento dell'obiettivo di servizio sarà verificato confrontando la spesa storica di riferimento 2021 per il sociale con il rispettivo fabbisogno standard.

Gli enti locali sotto obiettivo, quindi con una spesa storica per i servizi sociali del 2017 (o del 2021) inferiore al fabbisogno standard, dovranno compilare il Quadro 3 «Obiettivi di servizio - Rendicontazione risorse aggiuntive». Le risorse potranno essere rendicontate scegliendo all'interno di un paniere di interventi di potenziamento dei servizi sociali.

Diversamente dalla rendicontazione per il 2021, dal 2022 il mero incremento degli utenti non produce un ammontare convenzionale di risorse utilizzabili per la rendicontazione ma si rinvia ad ulteriori istruzioni per il monitoraggio e la rendicontazione degli obiettivi di servizio 2023 che saranno emanate nei prossimi mesi.

Gli enti che, invece, presentano già una spesa storica superiore al fabbisogno standard, saranno comunque tenuti a presentare la relazione, a chiusura della gestione 2023, ma non avranno obbligo di rendicontazione. Per questi enti, l'allegato evidenzia un importo da rendicontare pari a zero.

I Comuni sopra obiettivo, per rimanere tali, nel 2023 dovranno avere una spesa per il sociale pari o superiore al proprio fabbisogno standard monetario riportato nella colonna C.

Non è previsto, invece, alcun obbligo di rendicontazione dell'utilizzo delle risorse aggiuntive per i Comuni che, pur non raggiungendo gli obiettivi di servizio per la funzione sociale nel 2023, registrano un'assegnazione di risorse aggiuntive inferiori a 1.000 euro.

Verificando, dunque, la propria posizione, ogni comune dovrà definire tutte le azioni utili per il corretto utilizzo delle risorse e per il raggiungimento degli obiettivi assegnati.

Infine, per i Comuni della Regione siciliana e della Regione Sardegna è stata predisposta una nota metodologica a parte.

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