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Webuild rientra in Ance. Salini: l'associazione può contribuire a crescita sostenibile e duratura

Nel 2014 la rottura, nel 2019 le scintille a causa di Progetto Italia. Ora la pace, in nome del business Pnrr

di M.Fr.

Il big della costruzioni Webuild annuncia la decisione di tornare ad aderire all'Associazione nazionale dei costruttori edili, riferimento delle piccole e medie imprese italiane. Un ritorno appunto dopo l'uscita - oltre sette anni fa - quando Salini Impregilo decise di uscire dal sistema associativo non solo dell'Ance ma anche dall'Associazione grandi imprese, lasciando filtrare anche la possibile decisione di spostare la sede legale all'estero. La sede è rimasta in Italia, a Milano. Dal dicembre 2021 il gruppo si trasferirà, ma non all'estero, bensì nel vicino comune di Rozzano per «ottimizzare i costi e dotarsi di una struttura innovativa, funzionale e coerente con le necessità produttive e il percorso di evoluzione digitale». Già nel giugno 2019 era stato annunciato un ritorno del big nel perimetro dell'Ance, ma poi non se ne è fatto niente. Anzi tra l'ad Pietro Salini e il presidente Gabriele Buia la tensione è stata altissima a causa di Progetto Italia, il polo di grandi imprese costruito intorno a Salini-Impregilo e Astaldi con il sostegno del governo attraverso Cdp. L'Ance non mai nascosto la sua contrarietà a un polo da 14 miliardi super-strutturato e con effetti potenzialmente devastanti sul mercato interno che dà lavoro a tutte le piccole e medie imprese che aderiscono all'Ance.

Poi però è arrivata la pandemia e dopo il Covid il Pnrr. «Sfruttare l'occasione del Pnrr per avviare finalmente un grande piano di infrastrutture necessarie al Paese e di messa in sicurezza dei territori è la sfida che l'industria delle costruzioni italiana vuole vincere», si legge nel comunicato dell'Ance che annuncia la svolta nella vita associativa della categoria. «Con questo spirito - spiega il comunicato - Webuild annuncia l'adesione all'Associazione nazionale costruttori edili. Per realizzare questi obiettivi è necessario rafforzare e sostenere l'intero sistema industriale delle costruzioni, fatto da grandi, medie e piccole imprese che, dopo aver superato la lunga crisi del comparto grazie alle loro competenze e capacità operative, sono pronte ad offrire il loro indispensabile contributo per la modernizzazione del Paese». «Le urgenze da affrontare - si spiega - sono molte: incrementare sempre più la sicurezza sui luoghi di lavoro, semplificare e velocizzare le procedure autorizzative, definire regole di mercato in grado di garantire più trasparenza, fiducia ed equilibrio nei rapporti fra impresa e pubblica amministrazione. A queste urgenze si sommano oggi vere e proprie emergenze legate all'attuazione del Pnrr, come il caro materiali e la carenza di manodopera».

Salini: serve un nuovo approccio per tornare a essere competitivi
«Il Pnrr - dichiara l'ad di Webuild Pietro Salini - offre una spinta senza precedenti per ripensare il nostro modo di lavorare e introdurre innovazione ad alto impatto in termini ambientali, sociali ed economici per le nostre aziende, spingendo l'occupazione. Dobbiamo agire con un nuovo approccio ed una visione di lungo termine affinché il settore possa tornare ad essere competitivo a livello internazionale. L'Ance può contribuire a creare le condizioni per una crescita sostenibile e duratura per l'intero settore».

Buia: serve compattezza anche nella politica e nelle istituzioni
«Abbiamo accolto con piacere la decisione di Webuild di rientrare nel perimetro della rappresentanza Ance nel settore delle costruzioni - commenta il presidente Gabriele Buia -. Il nostro sistema associativo, che rappresenta le imprese di costruzioni di tutte le dimensioni, sta dimostrando grande compattezza e determinazione. Ci aspettiamo altrettanto anche dalle istituzioni e dalla politica: serve agire uniti per il futuro del Paese».

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