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Webuild sconta l'effetto del lockdown, nel primo semestre la perdita è di 48,2 milioni

inalizzato l'emissione del suo terzo minibond da 10 milioni di euro con cui intende supportare lo sviluppo del piano industriale

di Al. Le.

Webuild ha chiuso il primo semestre dell'anno con una perdita riferibile ai soci della controllante di 48,2 milioni di euro a fronte dell'utile di 63,3 milioni dello stesso periodo del 2019. Il gruppo di costruzioni controllato dalla famiglia Salini, che ha visto i ricavi scendere da 2,7 a 2,2 miliardi di euro e l'ebitda da 238,6 a 110,9 milioni, sconta l'effetto del lockdown. «I risultati del primo semestre 2020 - si legge in una nota - sono stati impattati, a seguito del diffondersi della pandemia di Covid-19, dalle restrizioni istruite da clienti e governi che hanno determinato una riduzione della produzione inizialmente in Italia ed in Europa e nei mesi successivi anche in America Latina e Medio Oriente. In diversi casi le attività hanno subito alcune settimane di fermo cantiere utilizzate per adeguare i cantieri alle nuove misure richieste da autorità governative o locali, determinando di conseguenza una riduzione complessiva della produzione e della marginalità». Per quanto riguarda le previsioni sul 2020 WeBuild si attende di completare l'acquisizione del controllo di Astaldi entro la fine del 2020, con conseguente rafforzamento dei risultati patrimoniali, economico e finanziari, un book to bill medio del gruppo pari a una volta i ricavi dell'anno e un miglioramento della posizione finanziaria netta, attestatasi a 1.098.5 milioni di euro a fine giugno (in linea con l'anno precedente). «Gli obiettivi, fissati in un momento di grande incertezza, potranno essere suscettibili di cambiamenti legati all'andamento imprevedibile di un ulteriore possibile sviluppo della pandemia Covid-19».

Icop Spa, azienda friulana con sede a Basiliano (Udine) player internazionale nel settore delle costruzioni, fondazioni e opere speciali d'ingegneria, ha finalizzato l'emissione del suo terzo minibond da 10 milioni di euro con cui intende supportare lo sviluppo del piano industriale. Banca Finint e Banca Sella hanno assistito Icop in qualità di co-arranger dell'operazione. Il minibond, con 6 anni di durata e un rimborso amortising a partire da metà 2022, è stato sottoscritto da altri investitori istituzionali e professionali tra cui banche, Sgr e confidi. Con un trend di crescita che vede dal 2016 ad oggi un raddoppio di fatturato ed Ebitda, il Gruppo Icop ha chiuso il bilancio 2019 con un valore della produzione di oltre 150 milioni e un Ebitda margin di circa il 10% grazie, in particolare, all'attività nel settore microtunnel e al settore delle fondazioni speciali, con i cantieri delle metropolitane di Parigi (Grand Paris Express Linea 15 e Linea 16) e Copenaghen Linea Sud.

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