Progettazione

Zambrano (Cni): lauree abilitanti e superbonus le chiavi per la ripresa

Il presidente degli ingegneri: la nostra professione prevede la piena occupazione a due anni dalla laurea

di Massimiliano Carbonaro

Si aspetta solo l’ok del Senato: il presidente del Consiglio nazionale degli ingegneri, Armando Zambrano, a proposito del disegno di legge sulle lauree abilitanti approvato dalla Camera lo scorso giugno conferma: «Faremo la richiesta di avere anche per gli ingegneri la corsia veloce il giorno dopo la conversione definitiva in legge». Per il presidente, la laurea abilitante sarà uno dei fattori che invoglieranno i giovani di nuovo a scegliere la libera professione. «Accelererà l’ingresso nel mondo del lavoro - commenta - e migliorerà il processo di preparazione.

E come cambierà l’Ordine con la laurea abilitante?
Saremo chiamati a fare uno sforzo per gestire i tirocini e collaborare con il Ministero per ristrutturare i corsi di ingegneria.

Perché la libera professione attrae meno giovani?
Tutto è legato a come il mondo del lavoro ha reagito a questi anni di crisi. Le professioni emergenti nel settore elettronico e dell’informazione, che non comportano necessariamente l’iscrizione all’Albo, sono state preferite rispetto alla libera professione. Ma le cose stanno cambiando con un insieme di iniziative, dalla modifica dell’esame di Stato, appunto, alla certificazione delle competenze.

Non si guadagna troppo poco?
Certo i salari di primo ingresso sono decisamente bassi rispetto ad altri Paesi europei e infatti molti giovani lasciano l’Italia. Su questo fronte ci stiamo lavorando, ma al di là dei numeri, la nostra professione prevede la piena occupazione a due anni dalla laurea e in molti casi in cui si lavora sia da professionista che da dipendente.

Quali sono i settori più promettenti per i professionisti?
Se guardiamo al civile e industriale, ovviamente il Pnrr è un campo enorme, ma tutte le attività legate al risparmio energetico, soprattutto ora con il Superbonus. Sicuramente ci sarà una crescita del civile ambientale, così come della logistica e dell’ingegneria gestionale. C’è grande richiesta di ingegneri elettrici. Nel biomedicale sono in corso grandi investimenti. Ma il long seller resta l’ingegneria dell’informazione dove già dopo la triennale si viene assunti.

Cosa spingerà ad una maggiore iscrizione all’Albo?
Il mondo ordinistico eroga oltre 10mila corsi all’anno, il 60% gratuiti. Il nostro progetto che certifica le competenze e le specializzazioni degli iscritti è unico in Europa. Ora stiamo pensando a certificare anche gli ingegneri informatici, già lo facciamo con gli ingegneri biomedici e clinici.

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