Amministratori

Elezioni amministrative, pronto il decreto per il voto il 26 settembre

Tempi stretti per decidere perché il decreto del Viminale deve arrivare almeno 55 giorni prima della data

di Gianni Trovati

Il governo guarda al 26 settembre per le elezioni amministrative che coinvolgono oltre mille Comuni, a partire da Roma, Milano, Napoli e Torino. Il testo del decreto è stato preparato dal ministero dell'Interno. Ma non si è ancora sciolto il confronto fra chi spinge per quella data e chi invece preferisce mantenere il calendario previsto che portava le amministrative al 10 ottobre. Ad alimentare le incertezze sulla data sono ovviamente le varianti del Covid che hanno ricominciato a spingere decisamente all'insù i dati sui contagi.

Il primo a ipotizzare pubblicamente un "anticipo" a settembre era stato l'ex ministro degli Affari regionali Francesco Boccia (Pd). A stretto giro erano arrivati i «no» da destra: «Fare le elezioni a settembre vuol dire fare le liste a Ferragosto».

La battaglia è ancora in corso, in modo sotterraneo, ma i tempi per decidere sono stretti: perché il decreto del Viminale deve arrivare almeno 55 giorni prima della data del voto.

A dividere gli schieramenti non sono i programmi agostani dei leader, e nemmeno il differente atteggiamento verso la pandemia che vede la prudenza dominare a sinistra e la voglia di archiviare il problema vincere a destra. Il punto, ovviamente, sono i pronostici sui candidati. Nonostante i molti problemi dell'alleanza Pd-M5S, che alla fine è decollata solo a Napoli, il centrosinistra è arrivato prima, potendo contare sull'uscente Sala a Milano e a Roma sull'ex ministro Roberto Gualtieri in campo ormai da molte settimane. Nel centro-destra, che si presenta in tutte le città nei panni dello sfidante, la ricerca è stata più complicata. E le campagne elettorali sembrano aver bisogno di qualche settimana in più.

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