Imprese

Illimity Bank al debutto nei contenziosi degli appalti

L'istituto fondato da Corrado Passera ha acquisito dal fondo Apollo GM Npl di contenziosi per circa 1,8 miliardi

di Morya Longo

Un primo passo in un settore ancora poco sviluppato in Italia, che promette rendimenti superiori a quelli offerti dallo stra-battuto mercato degli Npl e che potrebbe dare anche una mano alle società di costruzioni. C'è un po' di tutto questo nella scelta di illimity Bank di entrare nel mercato dei contenziosi connessi a riserve tecniche da appalti. L'istituto fondato da Corrado Passera ha infatti acquisito dal fondo Apollo Global Management un portafoglio di contenziosi che ha un valore lordo di circa 1,8 miliardi. Altre operazioni arriveranno, in un settore che in Italia vale potenzialmente tra i 40 e i 50 miliardi di euro ma che per ora vede in campo solo alcuni fondi internazionali (tra cui proprio Apollo). «Per noi si tratta di un settore nuovo, un business non inizialmente previsto nel piano industriale - spiega Andrea Clamer, head of distressed credit di illimity -. Come già capitato per altre attività che stanno dando un contributo strategico positivo, questo va ad ampliare il nostro raggio d'azione e ad integrare e rafforzare il piano stesso».

Prima di analizzare l'operazione, bisogna capire di cosa stiamo parlando. Supponiamo che una società vinca un appalto da un ente pubblico (per esempio una Regione) per costruire un'autostrada. Supponiamo che, a lavori in corso, si scopra che nel tracciato sono presenti reperti storici nascosti che costringono la società di costruzioni ad opere straordinarie. Questo fa lievitare il costo dell'opera. Qui sta il punto: molto spesso questo extra-costo diventa oggetto di contenzioso (che dura anni nei vari gradi di giudizio) tra la società costruttrice e l'ente pubblico. Per la società di costruzione la cifra vantata verso l'ente pubblico è una posta di attivo nel bilancio, chiamata «riserva tecnica». Ebbene: si stima che in Italia tutte le società del settore costruzioni abbiano «riserve tecniche» per un importo tra i 40 e i 50 miliardi di euro. Qui entrano gli operatori specializzati. Loro vanno a comprare dalle società costruttrici i contenziosi connessi alle riserve tecniche, applicando ovviamente uno sconto al prezzo di stimato di realizzo.

Per la società costruttrice significa incassare subito una parte (pur a sconto) dei soldi attesi dal settore pubblico. Per la società che acquisisce il contenzioso si tratta invece di andare a incassare poi dall'ente pubblico, magari con una transazione. Illimity Bank entra in questo mercato. La prima operazione è sul mercato secondario, dato che l'istituto non acquista dai costruttori ma da un investitore (Apollo) che a sua volta aveva comprato dai costruttori. L'operazione, da 1,8 miliardi, è divisa in due parti. Il primo portafoglio, da circa 546 milioni di euro e incassi attesi nel breve termine, sarà acquistato da illimity direttamente. Il secondo, da oltre 1,2 miliardi, verrà invece acquisito da un nuovo veicolo di cartolarizzazione. Questo veicolo emetterà titoli, in parte comprati da illimity (i senior, più sicuri) e in parte dallo stesso Fondo Apollo (la tranche equity). Apeiron Management, che ha originato, strutturato e perfezionato l'investimento iniziale in collaborazione con i Fondi Apollo, ha curato e continuerà a curare il servicing. Cioè la gestione del portafoglio.«illimity segue un percorso di specializzazione in alcuni settori - spiega Clamer -. L'abbiamo già fatto in quello dell'energia e ora entriamo in questo. L'idea è di creare dei verticali in base a competenze specifiche in modo da muoversi in anticipo sul mercato per estrarre maggior valore».

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