Appalti

Condotte: la holding Ferfina lancia l'aumento di capitale, ma a subentrare sarà Oxy

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di Alessandro Arona

La finanziaria Ferfina, holding di controllo del Gruppo Condotte d'acqua (in concordato in bianco dall'inizio di gennaio), tenta la strada dell'aumento di capitale per contribuire al salvataggio del numero tre delle costruzioni in Italia. Il presidente di Ferfina, Isabella Bruno Tolomei Frigerio, ha convocato per il 25 maggio (ore 12,30) l'assemblea degli azionisti (al 92,5% controllata da lei medesima, tramite la Fimoven Srl, mentre un altro 5% sono azioni proprie) per valutare la ricapitalizzazione della società e la liberazione delle garanzie rilasciate a terzi dalla società medesima.

La data scelta è successiva alla scadenza del 18 maggio, fissata dal Tribunale di Roma per presentare il piano di rilancio per il concordato preventivo (o la ristrutturazione del debito con le banche), confermando le previsioni dei giorni scorsi di una richiesta di proroga al Tribunale, e anche la ragionevole certezza da parte di Condotte di ottenerla.

Isabella Bruno Tolomei Frigerio - figlia dell'imprenditore che ha costruito il gruppo, Paolo Bruno, tramite la Ferrocemento, e moglie di Duccio Astaldi (negli ultimi anni al vertice di Condotte come presidente del Consiglio di gestione, prima dell'arresto ai domiciliari del 13 marzo scorso) - è di fatto la proprietaria di Ferfina e della capogruppo industriale Condotte d'acqua spa (controllata da Ferfina al 99,85%).
La sua convocazione dell'assemblea per ricapitalizzare può essere un colpo di reni della famiglia per iniettare risorse, contribuire al rilancio della società insieme al fondo Oxy (con cui sono in corso trattativa da mesi) e mantenere il controllo. Ma è più probabilmente un passaggio necessario per sancire che la Fimoven le risorse (o tutte quelle necessarie) per l'aumento non ce l'ha, e dunque sarà il fondo Oxy a mettere le risorse in una Newco con la parte pregiata del Gruppo Condotte, di cui acquisirà il controllo.

È invece sicuramente esclusa una terza ipotesi: che sia la Pizzarotti di Parma il "cavaliere bianco" industriale a scendere in pista per il rilancio di Condotte. Pizzarotti spa, tra le prime 5 o 6 imprese di costruzione in Italia, con forte crescita all'estero e buoni fondamentali di bilancio, è infatti da anni socio al 2,5% di Ferfina, e godrebbe dunque di diritto di prelazione nell'aumento di capitale se la Fimoven della famiglia dovesse tirarsi indietro. Ma Pizzarotti non è in alcun modo interessata alla partita.

All'ordine del giorno dell'assemblea del 25 maggio anche la «liberazione dalle garanzie rilasciate a terzi dalla società stessa». Si ritiene si tratti delle garanzie fornite ai committenti degli appalti di Condotte, del valore di centinaia di milioni di euro. L'obiettivo è evidentemente salvaguardare il patrimonio di Ferfina (e della famiglia), e l'accollo di queste garanzie potrebbe far parte dell'accordo con Oxy per i subentro nel controllo del Gruppo Condotte.

Nel frattempo è stata fissata per il 22 maggio al Mise la terza riunione del tavolo di crisi, con i vertici aziendali e i sindacati, altro segnale che fa pensare che la proroga oltre il 18 maggio sia data per probabile. Sarà però una proroga breve, e i vertici di Condotte puntano alla chiusura dell'accordo con Oxy e le banche entro la metà di giugno.

Attualmente Condotte ha pochi milioni di euro in cassa, quasi tutti i cantieri fermi e 18 milioni di euro di stipendi arretrati da pagare sui cantieri. Da tempo i sindacati hanno lanciato l'allarme: «Ogni giorno che passa così l'azienda rischia sempre di più lo smembramento».

Il progetto a cui si lavora è quello di costituire una Newco con i contratti infrastrutturali in grado di generare cassa a breve (esclusi ad esempio Nodavia Firenze - il nodo dell'alta velocità -, la Siracusa-Gela e i lavori in Algeria, appalti con elevati contenziosi e produttività a medio-lungo termine), lasciando nella vecchia Condotte le commesse problematiche, i relativi dipendenti e il contenzioso passivo. Ad acquisire la Newco sarebbe un'altra società, un veicolo controllato da Oxy/Attestor Capital.

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