Imprese in crisi, aiutava gli obbligazionisti Astaldi: è fuggito con la cassa
Ha costituito un comitato per aiutare i risparmiatori rimasti “incastrati” nei bond di Astaldi. Ha coagulato nella sua iniziativa oltre 300 piccoli investitori con 62 milioni di euro di bond. Ha avviato, insieme agli altri membri del Comitato, varie iniziative. Aveva fatto tutto per bene, insomma. Poi, l’11 aprile, il presidente del Comitato Bondholder Astaldi, Nicholas Johnson, è sparito. Volatilizzato. O meglio: il sospetto è che sia scappato con la cassa dell’associazione. A prescindere da quale sia la cifra del malloppo (girano cifre ma senza conferme), il punto è che per gli obbligazionisti Astaldi che gli avevano dato fiducia oltre al danno dei bond si somma ora la possibile beffa del furto. Risparmio tradito due volte insomma.
A denunciare la fuga ai Carabinieri sono stati gli altri membri del Comitato direttivo dell’associazione, dopo aver inutilmente cercato di contattare Nicholas Johnson che - nelle ultime sue comunicazioni - sosteneva di essere all’estero per motivi personali e di avere perso il cellulare. Sta di fatto che dall’11 aprile Johnson non ha più dato segnali: non risponde al nuovo cellulare, non dà seguito alle mail. Nulla. Sparito. Il Sole 24 Ore ha provato a contattarlo ieri: il numero vecchio risulta inesistente e quello nuovo squilla a vuoto.
Questa improvvisa evaporazione ha insospettito gli altri membri del Comitato Bondholder, che hanno avviato una serie di verifiche con gli avvocati dello studio Legance: dalle evidenze trovate, che hanno spinto i suoi vice a denunciarlo, è subito apparso probabile che Johnson con sé avesse portato anche i soldi del Comitato Bondholder di Astaldi. Quelli che servivano a sostenere le spese legali (la prima tranche allo studio Legance è già stata pagata). Perché il Comitato Bondholder Astaldi è nato per dare assistenza legale ai risparmiatori: per questo aveva raccolto fondi dagli associati.
La beffa peggiore è che Johnson è sparito proprio nel momento più importante per la battaglia che il suo Comitato sta combattendo (e combatte tutt’ora). Il 20 maggio è infatti il termine ultimo, concesso dal Tribunale, entro cui il Gruppo Salini deve concretizzare un accordo con le banche per trovare i fondi per dare esecuzione al piano, già depositato da Astaldi. A quel punto si scoprirà quanto il piano riserva agli obbligazionisti. E successivamente ci sarà l’adunanza dei creditori, in cui anche i risparmiatori dovranno votare. Insomma: questo è il momento clou, in cui il supporto legale è fondamentale. Johnson è scappato proprio ora.
Nonostante la sua fuga per gli obbligazionisti - sottolineano dal direttivo del Comitato - le azioni a tutela non cambieranno. Il Comitato Bondholder Astaldi - che è parte lesa di questa fuga - continua la sua battaglia. Anche lo studio Legance - assicura l’avvocato Daniele Geronzi - continuerà la sua azione legale al fianco del Comitato, anche se le sue casse sono ora vuote. Insomma: tutto procederà come sarebbe dovuto procedere. Resterà solo l’amaro in bocca del risparmio tradito due volte.