Milano, la Procura indaga sul progetto Bosconavigli firmato Boeri
Per presunte lottizzazioni abusive, ipotizzando violazioni di leggi urbanistiche e paesaggistiche, assenza di piani attuativi e servizi per i residenti, oltre a oneri di urbanizzazione pagati al ribasso
La procura di Milano ha aperto un fascicolo di indagine per lottizzazione abusiva a Milano e stavolta riguarda il progetto immobiliare Bosconavigli, che sorgerà nel quartiere San Cristoforo, zona sud-ovest del capoluogo lombardo, ideato dall’archistar Stefano Boeri, già noto in tutto il mondo per il Bosco verticale. L’inchiesta a modello 44, ossia con ipotesi di reato ma al momento senza indagati, è stata aperta dalla Procura di Milano. La notizia, anticipata da un quotidiano, è stata confermata all’Ansa da fonti giudiziarie. La Procura, guidata da Marcello Viola, con un pool apposito di pm sta indagando, assieme alla Gdf, su presunti abusi edilizi e lottizzazioni abusive in città con diversi fascicoli, ipotizzando violazioni di leggi urbanistiche e paesaggistiche, assenza di piani attuativi necessari, di annessi servizi per i residenti delle aree interessate e oneri di urbanizzazione pagati dai costruttori ma al ribasso. Al momento in Procura sono aperte, stando a quanto riferito, numerose indagini e gli inquirenti stanno attendendo le valutazioni del Comune su tutte le presunte pratiche irregolari in corso. Da quanto riferito, l’amministrazione comunale, anche con un confronto coi vertici della Procura in queste settimane, si sarebbe resa disponibile a valutare una revisione delle pratiche al centro delle inchieste. E avrebbe chiesto tempo, però, una sorta di “time out”, per portare avanti questo lavoro di analisi. I pm sono alla ricerca anche di consulenti disponibili ad analizzare i progetti al vaglio nelle numerose inchieste.
Il progetto dell’edificio “verde” Bosconavigli, in fase di realizzazione, era stato presentato nel settembre di tre anni fa: ottomila metri quadrati di superficie da riqualificare nella zona di San Cristoforo, un edificio mimetizzato, era stato spiegato, tra il verde con massimo undici piani che degradano fino a tre, ospitando sulle gradinate terrazze e giardini pensili. “Un nuovo ecosistema ad alta biodiversità”, aveva spiegato Boeri a proposito del progetto di sviluppo residenziale, con la progettazione paesaggistica di AG&P Greenscape e promosso da Milano 5.0, società che raggruppa un pool di sviluppatori e investitori milanesi. Il pool di magistrati, composto dai pm Filippini, Petruzzella, Clerici con l’aggiunto Tiziana Siciliano, di recente ha aperto anche un fascicolo esplorativo su un progetto immobiliare in via Lamarmora, zona Porta Romana, non lontano dal Tribunale, con demolizione, da poco iniziata, di tre palazzine in stile liberty dei primi del ’900. Dopo una prima inchiesta su un complesso immobiliare in piazza Aspromonte, i pm hanno già chiuso due indagini su grattacieli costruiti in zona piazza Carbonari e in via Crescenzago, vicino al Parco Lambro. I fascicoli, tutti simili come focus di indagine, si concentrano, in particolare, su realizzazioni di nuovi edifici fatte passare, secondo le accuse, per ristrutturazioni.