L’allerta del Viminale: al via i controlli di polizia nelle città
Operativi i comitati provinciali che devono individuare le zone a rischio
Controlli e interventi in ogni zona a rischio. L’obiettivo finale è uno solo: eliminare ogni forma di assembramento. Con la repressione, la dissuasione e, innanzitutto, la prevenzione. Al ministero dell’Interno, guidato da Luciana Lamorgese, c’è un andirivieni continuo di incontri, riunioni, conferenze a distanza, comunicazioni alle amministrazioni sul territorio, prefetture e questure innanzitutto.
Ieri il capo della Polizia, Franco Gabrielli, ha riunito in videoconferenza tutti i questori, i dirigenti delle specialità (ferroviaria, stradale e postale) e i direttori centrali del dipartimento P.s. Mercoledì Gabrielli ha inviato ai questori la circolare del capo di gabinetto, Bruno Frattasi, in attuazione dell’ultimo dpcm del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, e li ha sollecitati a «un’immediata intensificazione dei controlli». Mirati «soprattutto nelle piazze e nelle zone maggiormente frequentate» come quelle della movida. E ha raccomandato «di prestare la massima attenzione al cittadino, anche al fine di intercettare eventuali necessità di chi ha bisogno di aiuto o richiede soccorso».
La videoconferenza è stata destinata a sensibilizzare dal vivo necessità e strategie, servizi e personale da impiegare nelle pattuglie mobilil e fisse in tutta Italia. «Massima attenzione» è stata la frase ripetuta più volte dal capo della Polizia. Con un occhio sempre aperto alla tutela degli agenti, anch’essi a rischio con i contagi in salita verticale. Ma Gabrielli ha anche ricordato ai questori di agire con particolare scrupolo nelle regioni con le restrizioni già pianificate: Lombardia, Campania e Lazio, dovrebbe aggiungersi la Basilicata. In ogni caso ha chiesto di evitare comunque l’espressione «coprifuoco».
Il prefetto Frattasi, a sua volta, ha inviato ieri a tutti i prefetti d’Italia una nuova circolare per riepilogare le novità delle ordinanze delle tre regioni e diramare il modello unificato di autocertificazione. In prospettiva si può immaginare, insomma, un’estensione in vasta scala delle misure già adottate per i campani, i laziali e i lombardi. Gabrielli, a sua volta, ha rilanciato il dispositivo di Frattasi ai questori e ha precisato: «Il modello di autocertificazione può essere consegnato direttamente dagli operatori al cittadino qualora ne sia sprovvisto».
Da ieri si riuniscono in tutta Italia i comitati provinciali per l’ordine pubblico e la sicurezza. Sono presieduti dal prefetto, partecipano il sindaco o un suo delegato, il questore e i comandanti provinciali dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, il capo della polizia locale. Il meccanismo per l’emergenza dovrebbe così funzionare: il sindaco individua le zone e le strade a rischio contagi, le condivide con il prefetto e dirama un’ordinanza; nel comitato si svolge una valutazione complessiva e coordinata tra gli attori in campo; il questore a sua volta in un tavolo tecnico - ricordato anche nella circolare di Frattasi - definisce i servizi di intervento. Il sistema funziona se c’è la massima intesa - non accade sempre - tra primo cittadino e prefetto così come tra prefetto e questore.
Ma stavolta i disallineamenti sarebbero devastanti: la riunione l’altro giorno del ministro Lamorgese con l’Anci (associazione nazionale comuni d’Itali) è servita a chiarire ogni equivoco e a smussare conflitti e tensioni. Le città più grandi sono quelle con necessità urgenti di intervento. A Roma il prefetto Matteo Piantedosi ha annunciato la perimetrazione di alcune piazze dalle 21 fino a dopo le 24, quando scatta l'ordinanza regionale con la chiusura totale. La perimetrazione arriva perchè a Campo dei Fiori, via del Pigneto, piazza Madonna dei Monti e piazza Trilussa, dalle 21 alle 24, finora si sono visti affollamenti in quantità.
«La nuova emergenza che stiamo vivendo sta confermando che il coordinamento delle forze di polizia da parte dei prefetti è una funzione nodale di garanzia e coesione a tutela dei cittadini» ha sottolineato il presidente del Sinpref Antonio Giannelli. E ieri al Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell’Interno, c’è stata una serie di nomine e trasferimenti di prefetti. Tra gli altri, promossi a prefetto i dirigenti generali della Polizia di Stato Francesco Messina e Giuseppe Scandone. È libero il posto di capo del dipartimento dei Vigili del fuoco: in pole position il prefetto Michele Di Bari ora alla guida delle Libertà civili e immigrazione.