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Istat avvia il censimento permanente della popolazione e delle abitazioni 2022-2031

L'Istituto sovrintende al funzionamento della rete territoriale mediante gli uffici regionali

di Amedeo Di Filippo

Istat ha pubblicato il «Piano generale del censimento permanente della popolazione e delle abitazioni 2022-2031», adottato dal Consiglio dell'Istituto con deliberazione n. 4/2022.

Il Piano generale del censimento permanente della popolazione e delle abitazioni 2022-2031 (Pgc) è stato adottato a seguito del parere del Mef e dell'intesa in Conferenza unificata sancita nella seduta del 2 marzo (articolo 1, comma 232, lettera a), della legge 205/2017). Il Pgc è un atto di pianificazione generale finalizzato a effettuare il censimento permanente della popolazione e delle abitazioni e disciplinarne l'organizzazione. In particolare, il Piano, le cui previsioni si applicano alle attività censuarie effettuate a partire dal 2022 con validità decennale, stabilisce la data di riferimento dei dati censuari, gli obiettivi, il campo di osservazione, le metodologie di indagine e le modalità di organizzazione ed esecuzione delle operazioni censuarie, i compiti e gli adempimenti cui sono tenuti gli organi intermedi di rilevazione, le modalità di svolgimento delle procedure sanzionatorie per mancata o erronea risposta. Inoltre stabilisce le modalità e i tempi con cui gli enti, le amministrazioni e gli organismi titolari sono tenuti a mettere a disposizione dell'Istat le basi di dati, i criteri e le modalità per l'affidamento delle fasi della rilevazione censuaria a enti e organismi pubblici e privati, i soggetti tenuti a fornire i dati e le misure e le relative protezione, comunicazione e restituzione delle informazioni raccolte.

La metodologia del censimento è basata sull'integrazione di dati amministrativi e dati da indagini statistiche campionarie, con l'obiettivo di produrre informazioni ogni anno e contenere i costi e il disturbo statistico sulle famiglie. L'obiettivo primario è quello di mantenere l'elevato livello di dettaglio classificatorio garantito tradizionalmente dal censimento decennale per un insieme di variabili fondamentali, aumentando altresì la frequenza temporale dell'informazione prodotta e la tempestività della sua diffusione.

Il campo di osservazione del censimento è costituito, a livello di ciascun comune, dalla popolazione residente, dalle abitazioni e dagli edifici. I dati sono analizzati per «unità di rilevazione»: famiglia anagrafica, convivenze anagrafiche, abitazioni occupate e non occupate, altri tipi di alloggio occupati, strutture residenziali collettive occupate, indirizzi, sezione di censimento. Il censimento prevede inoltre l'utilizzo di informazioni contenute in archivi amministrativi, quale quello su lavoratori e pensionati dell'Inps, quello delle comunicazioni obbligatorie del ministero del lavoro, l'Anagrafe nazionale degli studenti, gli archivi sui flussi migratori del ministero dell'Interno, il Sistema informativo integrato di Acquirente unico Spa sui consumi di energia elettrica e gas, l'Anagrafe tributaria.

La metodologia censuaria prevede, accanto all'utilizzo dei dati di fonte amministrativa, un disegno di rilevazione articolato su due differenti indagini campionarie periodiche: Areale e da Lista. La prima, basata su un campione di sezioni di censimento e/o di indirizzi, è realizzata ogni anno su un campione di comuni che contenga i comuni superiori a una determinata soglia demografica. La seconda è basata su un campione di famiglie con lo scopo di rilevare informazioni socio-economiche e sulle abitazioni che non sono presenti nelle fonti amministrative o che non sono adeguate a garantire la qualità e il dettaglio richiesto per i dati censuari.

Le fasi delle rilevazioni censuarie sono organizzate con riferimento al livello nazionale e territoriale. Al primo livello, l'Istat definisce gli aspetti organizzativi, tecnici e metodologici delle rilevazioni e sovrintende alle operazioni censuarie, ne assicura il monitoraggio e adotta le circolari, i provvedimenti e le misure necessarie per garantirne il buon andamento, elabora i dati raccolti mediante l'applicazione di idonei metodi di controllo e correzione, valida i dati raccolti dagli organi di censimento, ne cura la diffusione e la trasmissione a Eurostat. L'ufficio di statistica del Ministero dell'interno assicura il coordinamento delle attività svolte in ambito censuario dagli uffici provinciali di censimento costituiti presso le prefetture.

A livello territoriale, l'Istat sovrintende al funzionamento della rete territoriale mediante gli uffici Regionali di censimento (Urc) costituiti presso le proprie sedi territoriali col compito di supervisionare la costituzione degli uffici di censimento a livello sub regionale e le procedure di selezione e nomina dei coordinatori e rilevatori, coordinare ed erogare la formazione del personale degli organi di censimento, controllare il regolare svolgimento delle operazioni censuarie nel territorio di competenza e assicurare il coordinamento con i rappresentanti degli uffici di statistica delle regioni e dei rappresentanti degli enti locali. Gli uffici di statistica presso le prefetture svolgono i compiti di uffici provinciali di censimento e possono essere coadiuvati dagli uffici di statistica delle province e città metropolitane, dall'ufficio di censimento del comune capoluogo e dagli uffici comunali di censimento associati.

A livello comunale, i Comuni che hanno un ufficio di statistica costituiscono il proprio ufficio comunale di censimento (Ucc) presso l'ufficio di statistica; quelli che non ce l'hanno costituiscono il proprio Ucc presso i servizi demografici o, in forma associata, presso le province o città metropolitane. L'Ucc provvede agli oneri derivanti dall'effettuazione del censimento nei limiti del contributo Istat, eventualmente integrato da risorse proprie dell'ente. Si dota di uno o più coordinatori, operatori back office e rilevatori.

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