Personale

Lavoro agile, il Mef rilancia anche la tutela per i fragili

Al ministero dell’Economia arriva una doppia proroga delle regole flessibili dei quasi 9mila dipendenti

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di Gianni Trovati

Al ministero dell’Economia arriva una doppia proroga delle regole flessibili per il lavoro agile dei quasi 9mila dipendenti sparsi fra strutture centrali e territoriali. In pratica, con una nuova nota il capo del dipartimento che si occupa di personale e servizi generali conferma le regole scadute ieri fino al 30 giugno, e allunga al 31 maggio lo Smart Working totale per i dipendenti fragili, che dovranno fare richiesta entro il 20 aprile.

Al Mef come in molte altre amministrazioni pubbliche, insomma, la fine dell’emergenza non cambia l’approccio sul lavoro a distanza. Anche perché nei fatti non si sta certo accompagnando a una diminuzione dei contagi. Per questa ragione la scelta di Via XX Settembre è quella di confermare l’utilizzo pieno della flessibilità offerta dalla circolare Orlando-Brunetta di gennaio, che permette di allargare a volontà l’ambito temporale su cui si calcola la «prevalenza» della presenza in ufficio, obbligatoria nel pubblico impiego a differenza di quanto accade nel settore privato, per permettere di recuperare poi le giornate in ufficio che oggi si riducono a favore del lavoro a distanza. Un problema a sé riguarda i fragili, dopo che la proroga espressa delle norme generali di tutela era saltata dal testo finale dell’ultimo decreto Covid (il n.24 del 24 marzo scorso) come denunciato per primi da Flp. Ma anche sul punto il Mef utilizza tutta la flessibilità possibile.

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