Urbanistica

Investimenti nei porti, dal Mims 2,8 miliardi per 93 interventi. Oltre miliardo a Genova e Trieste

Giovannini firma il Dm che assegna le risorse del fondo complementare: ora le Autorità portuali si attivino

di Massimo Frontera

In arrivo - dopo i controlli della Corte dei Conti - le risorse a valere sul fondo complementare per l'ammodernamento dei porti. In tutto 2,8 miliardi di euro nell'arco del periodo 2021-2026 in base alle previsioni del Pnrr. Il provvedimento è stato firmato dal ministro Enrico Giovannini e inviato alla Corte dei Conti per la registrazione, insieme ad altri due decreti che assegnano 600 milioni per acquistare autobus alimentati a metano, idrogeno o elettrici per il Tpl e 500 milioni per acquistare treni elettrici o a idrogeno per le linee regionali. In attesa del perfezionamento dell'iter, il ministro già passa idealmente la palla alle amministrazioni intermedie: «Ora - si legge in una nota del ministero - le Regioni, direttamente o tramite le imprese affidatarie dei servizi, e le Autorità portuali dovranno utilizzare le risorse che hanno a disposizione mettendo in atto i relativi investimenti».

I fondi per i porti sono destinati per oltre la metà - 1,47 miliardi di euro - a sviluppare l'accessibilità marittima e la resilienza delle infrastrutture portuali ai cambiamenti climatici. Altri 700 milioni serviranno per elettrificare le banchine ("cold ironing") allo scopo di ridurre le emissioni inquinanti delle navi in manovra. Altri 390 milioni andranno investiti per «l'aumento selettivo della capacità portuale». La realizzazione dei cosiddetti "ultimo miglio" e "penultimo miglio", sia ferroviario sia stradale, assorbe altri 250 milioni di euro. Infine, per il generico "efficientamento energetico" vengono messi a disposizione 50 milioni, interamente a favore dell'area dello Stretto di Messina.

I fondi e gli interventi, record a Genova e Trieste
Tra i 93 interventi assegnati ai singoli porti, il maggior numero di interventi puntuali (57) interessa il capitolo del cosiddetto "cold ironing" e cioè l'elettrificazione delle banchine, che beneficia esattamente di 675,63 milioni di euro. L'intervento singolo più rilevante della lista si trova invece nel capitolo "accessibilità e resilienza" ed è quello (peraltro annunciato) che assegna 500 milioni per realizzare la nuova diga foranea del porto di Genova. Ma una somma complessivamente maggiore va al porto di Trieste, che ottiene 205 milioni per tre diversi interventi di logistica su banchine e terminal, oltre a 180 milioni per l'«estensione delle infrastrutture comuni per lo sviluppo del Punto franco nuovo» e anche 24 milioni per diversi interventi di elettrificazione.

Green ports, al via il primo bando da 270 milioni
Intanto il 25 agosto scorso il ministero della Transizione ecologica ha lanciato il primo bando a valere sui fondi Pnrr per lo sviluppo e l'ammodernamento dei porti nel senso della sostenibilità. L'avviso è rivolto alle nove autorità di sistema portuale, sollecitate a presentare progetti finalizzati all'abbattimento dei consumi di combustibili fossili e alla realizzazione di sistemi di produzione energetica da fondi rinnovabili. Il termine per rispondere al bando è fissato al 9 ottobre (45 giorni dalla pubblicazione del bando avvenuta il 25 agosto sul sito del Mite). Tutti gli interventi dovranno essere conclusi entro il 31 dicembre 2025.

Bus per il tpl extraurbano
Sui 600 milioni per i nuovi bus verdi assegnati dal Dm n.315/2021, la Campania fa la parte del leone, con oltre 64 milioni di euro, seguita da Lombardia (60,8 milioni), Sicilia (56,5 milioni), Puglia (47,4 milioni) e Lazio (47 milioni). Al Mezzogiorno va complessivamente metà delle risorse.

Treni a idrogeno
Anche i fondi per l'acquisto di materiale rotabile ad alimentazione alternativa e sostenibile assegnati dal Dm n.319/2021 sono divisi al 50% tra Nord e Sud. Tra le caratteristiche necessariamente richieste ai nuovi convogli c'è il WiFi per i passeggeri e le prese di ricarica per le bici elettriche.

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