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Irpef lavoratori dipendenti, progressione verticale, elevata qualificazione e prova orale

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di Gianluca Bertagna

La rubrica settimanale con la sintesi delle novità normative e applicative sulla gestione del personale nelle Pa.

Tassazione dei redditi da lavoro dipendente

Con la circolare n. 4/E del 16 maggio 2025, l’Agenzia delle Entrate ha fornito chiarimenti sul decreto legislativo 13 dicembre 2024, n. 192 e sulla legge 30 dicembre 2024, n. 207, introducendo importanti novità in materia di Irpef e tassazione dei redditi da lavoro dipendente. Il documento è disponibile al seguente link: Circolare n. 4/E del 16 maggio 2025.

Progressioni tra aree e titoli di studio

Nelle procedure di progressione verticale che prevedono l’accesso tramite laurea triennale o titoli superiori, è legittimo attribuire lo stesso punteggio sia alla laurea triennale sia a quella del vecchio ordinamento. Questo principio vale anche per i titoli rilasciati da università telematiche legalmente riconosciute, pienamente equiparati a quelli delle università tradizionali.
Non si possono fare distinzioni ai fini del punteggio tra titoli che consentono l’accesso alla procedura, pena l’introduzione di elementi illogici e discriminatori.
Il Consiglio di Stato, sezione V, con la sentenza n. 3705 del 2 maggio 2025, ha confermato tale impostazione, ribadendo che la valutazione dei titoli deve avvenire nel rispetto della parità di trattamento e delle disposizioni regolamentari.

Diritto al conferimento di incarichi di elevata qualificazione

La Corte di Cassazione, sezione lavoro, con l’ordinanza n. 11353 del 30 aprile 2025, ha chiarito che i dipendenti non hanno alcun diritto soggettivo al conferimento o al rinnovo di un incarico di elevata qualificazione, anche se già precedentemente ricoperto. Inoltre, il datore di lavoro ha facoltà, e non obbligo, di istituire tali posizioni, il cui conferimento deve avvenire con atto scritto e motivato. La revoca anticipata dell’incarico è possibile solo per mutate esigenze organizzative o accertati risultati negativi, e comporta la cessazione del trattamento accessorio (retribuzione di posizione e di risultato) mentre alla scadenza naturale dell’incarico, come ad esempio con l’insediamento di un nuovo Sindaco, non è richiesta una motivazione, a differenza della revoca anticipata.

Prova orale nei concorsi pubblici

Il Consiglio di Stato, sezione VI, con la sentenza n. 3607 del 29 aprile 2025, ha espresso i seguenti principi in merito alle prove orali dei concorsi pubblici:
è legittima la predisposizione dei quesiti orali anche meno di 24 ore prima dell’inizio delle prove, se sono rispettati i criteri di segretezza e imparzialità previsti dall’articolo 12 del Dpr 487/1994;
è essenziale che le domande siano custodite in buste sigillate e conservate in un luogo sicuro;
è legittimo che le domande estratte non coprano tutte le materie indicate dal bando, poiché l’articolo 12 non impone questo obbligo, ma solo la preparazione interdisciplinare da parte dei candidati;
infine, l’assenza di dettagli nella verbalizzazione non costituisce vizio invalidante, a meno che non comprometta le finalità documentali proprie del verbale.