Amministratori

Pa, 21 milioni del Fondo innovazione sociale a progetti «partecipativi» per l'inclusione sociale

Le iniziative finanziate si caratterizzano per il sistema di misurazione degli impatti finali Pay by result

di Daniela Casciola

Ben 21 progetti di fattibilità arrivati da altrettante città e approvati in seno al bando, messo a punto da Funzione pubblica, a valere sulle risorse del Fondo per l'innovazione sociale (Fis) che fa capo alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Sono i risultati a conclusione della prima fase di ammissione al finanziamento.

Gli obiettivi riguardano lotta alla vulnerabilità, integrazione delle persone con disabilità, reinserimento lavorativo per i soggetti svantaggiati, miglioramento dell'occupabilità dei giovani (soprattutto i neet), politiche abitative e social housing, recupero delle donne vittime di violenza. Ma anche lotta alla dispersione scolastica, animazione culturale e formativa, riqualificazione abitativa, recupero delle periferie.

Il bando ha stanziato più di 3 milioni di euro per gli studi di fattibilità, ma le risorse aumenteranno via via che i progetti prenderanno corpo fino a oltre 21 milioni di euro.

Le iniziative finanziate si caratterizzano per l'introduzione di un sistema di misurazione degli impatti finali: è lo schema Pbr, Pay by result. La verifica dei risultati assume un ruolo chiave per determinare la sostenibilità delle scelte. Inoltre, il programma ha un'architettura partecipativa: si rivolge ai Comuni affinché questi, a loro volta, si rivolgano agli stakeholder territoriali, in una logica di partnership pubblico-privato. L'assetto del Fis prevede la creazione di coalizioni orizzontali a livello di Pa locale per potersi meglio connettere con la Pa nazionale.

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