Personale

Pubblico impiego, errore interpretativo e ritardi escludono la buona fede (e la Pa paga i danni)

Il lavoratore dovrà essere risarcito per perdita di chances, da liquidarsi in via equitativa

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di Michele Nico

Nell’ambito del lavoro pubblico contrattualizzato, il ritardo nelle tempistiche procedimentali e l’erronea interpretazione normativa dovuti a una condotta colposa dell’ente costituiscono una violazione delle regole di buona fede e correttezza. E se in tale contesto la Pa oppone al dipendente l’illegittimo diniego di una situazione di vantaggio, ancorché non qualificabile come diritto soggettivo ma in termini di interesse legittimo, ciò comporta il diritto del lavoratore al risarcimento del danno ...