I temi di NT+L'ufficio del personale

Rotazione dei dirigenti, riserva e definizione dei criteri nei concorsi, spese legali

di Gianluca Bertagna

La rubrica settimanale con la sintesi delle novità normative e applicative sulla gestione del personale nelle Pa.

Condizioni e limiti della rotazione straordinaria dei dirigenti, chiarimenti Anac

La misura della rotazione straordinaria dei dirigenti e funzionari pubblici non scatta automaticamente in caso di indagine penale, ma va valutata dall’amministrazione in base alla gravità delle condotte contestate. L’Anac, con il parere del 9 settembre 2025, ha precisato che l’iscrizione nel registro degli indagati per reati contro la Pa o l’apertura di un procedimento disciplinare per fatti analoghi non impongono di per sé il trasferimento: prima del rinvio a giudizio l’amministrazione ha un margine di apprezzamento, dovendo verificare se la permanenza nell’incarico rischi di ledere l’immagine pubblica.
In caso di rinvio a giudizio per uno dei delitti indicati dall’articolo 7 della legge 69/2015, invece, la rotazione diventa obbligatoria, con provvedimento motivato. Resta facoltativa negli altri casi, anche se le condotte corruttive siano state commesse in uffici diversi o presso altre amministrazioni. L’Autorità raccomanda inoltre di introdurre nei codici di comportamento l’obbligo per i dipendenti di comunicare tempestivamente l’avvio di procedimenti penali, così da consentire all’ente di intervenire per salvaguardare la propria reputazione.

La riserva nei concorsi non vale per i volontari in ferma annuale

Il Tar Calabria-Catanzaro, con la sentenza 15 settembre 2025 n. 1457, ha escluso i volontari in ferma annuale (Vfa) dal novero dei beneficiari della riserva nei concorsi pubblici prevista dall’articolo 1014 del Dlgs 66/2010. Secondo i giudici, la norma riconosce il diritto solo ai volontari in ferma breve e in ferma prefissata (Vfb e Vfp1), congedati senza demerito, e non ai Vfa che, per durata e inquadramento, non sono equiparabili alle categorie indicate.Il Tar si è allineato alla posizione del comando militare esercito “Calabria”, che già nel 2023 aveva chiarito questo orientamento. In passato, tuttavia, non sono mancati arresti di segno opposto: il Tar Sicilia-Catania (sentenza n. 1006/2022) aveva infatti ritenuto che la riserva potesse estendersi anche ai Vfa. La pronuncia calabrese, dunque, contribuisce a consolidare un indirizzo restrittivo.

Spese legali dei dipendenti: il rimborso non dipende dai vincoli di bilancio

Il diritto al rimborso delle spese legali per i dipendenti pubblici assolti non può essere subordinato alla disponibilità finanziaria dell’ente. Lo ha chiarito la Corte di Cassazione con l’ordinanza 11 settembre 2025, n. 25035, escludendo che l’amministrazione possa legittimamente negare la copertura delle parcelle difensive per ragioni di sostenibilità della spesa.
Secondo la Suprema Corte, l’estraneità dell’interessato ai fatti contestati, accertata con archiviazione o assoluzione, elimina in radice ogni profilo di conflitto di interessi con l’amministrazione: non si tratta di favorire interessi personali in contrasto con quelli dell’ente, ma di garantire tutela a chi è stato chiamato in giudizio per ragioni di servizio.

Concorsi pubblici, libertà della commissione nella definizione dei criteri

La commissione di concorso può dettagliare e graduare i criteri di valutazione delle prove anche quando conosce l’elenco dei partecipanti, purché lo faccia prima dell’inizio delle operazioni. Lo ha affermato il Tar Lazio-Roma con la sentenza 16 settembre 2025, n. 16288.
I giudici hanno richiamato i principi di trasparenza e imparzialità, evidenziando che i criteri possono essere fissati dal bando o dalla stessa commissione, ma sempre con carattere preventivo. L’eventuale conoscenza dei candidati non è di per sé indice di imparzialità violata, se mancano elementi concreti che dimostrino un uso distorto del potere.
La decisione si inserisce in una linea già seguita da Consiglio di Stato e altri Tar: i criteri non devono essere comunicati ai concorrenti, poiché servono a garantire l’equità della valutazione e non a facilitare la preparazione delle prove.