Fisco e contabilità

Residenze universitarie, Ici dovuta dalla fondazione se il canone supera un monolocale

Il prezzo particolarmente alto richiesto agli ospiti è elemento che fa presumere la natura commerciale dell’attività

di Andrea Alberto Moramarco

Le fondazioni private del settore cultura e formazione devono pagare la “vecchia” Ici per le residenze universitarie gestite. A meno che non provino che l’attività svolta non abbia carattere commerciale. Il prezzo particolarmente alto richiesto agli ospiti è elemento che fa presumere la natura commerciale dell’attività. Lo afferma la Sezione tributaria della Cassazione nell’ordinanza 33765/2021.

La decisione sull’Ici richiesta dal Comune di Milano per il 2010 a un Collegio universitario gestito da una Fondazione che riteneva di non dover pagare l’imposta, poiché nel Collegio esercitava un «complesso servizio di accoglienza, caratterizzato da fattori educativi e formativi, oggettivamente non commerciali». Il Comune riteneva applicabile l’Ici, per le modalità oggettivamente commerciali: i posti erano offerti a tariffa unica tra i 12 e i 15mila €, un valore medio doppio rispetto a un monolocale della zona. I giudici tributari, in primo e secondo grado, ritenevano dovuto il tributo.

La questione è giunta fino in Cassazione. Ma anche nel terzo grado di giudizio la risposta è la stessa: la Fondazione deve pagare l’Ici perché l’attività espletata nel Collegio ha natura commerciale. La Suprema corte spiega che l’articolo 7, comma 1, lettera i) del Dlgs 504/1992 subordina l’esenzione Ici alla compresenza di due requisiti: uno oggettivo, e cioè che l’attività sia svolta nell’immobile con modalità non commerciali; uno soggettivo, vale a dire che l’ente che eserciti l’attività non abbia come principale oggetto l’esercizio di attività commerciali. Per ottenere l’esenzione il contribuente deve provare la sussistenza di tali requisiti. La Fondazione non ha dimostrato alcunché, limitandosi a invocare l’applicabilità della normativa di favore. Per la Suprema corte nel caso concreto non ci possono essere dubbi sulla natura commerciale svolta dalla Fondazione nel Collegio: l’altissima retta richiesta agli ospiti - addirittura superiore al prezzo medio della zona - è un elemento tale da far ritenere oggettivamente commerciale l’attività espletata.

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