Urbanistica

A Torino cresce l'housing sociale modello crowd

La start up Homes4All allarga la base degli investitori e adottare lo strumento del pay by result con il Comune

di Alessia Maccaferri

Torino conferma la sua vocazione di capitale italiana dell'innovazione sociale: è partita la fase due di Homes4All, startup innovativa che vuole rigenerare le città e affrontare l'annosa questione del disagio abitativo. Nata nel 2019, la società mette in campo un modello di housing sociale che - sia con un successo o malauguratamente un fallimento - è destinato a fare scuola. Tanto che ha vinto un contributo a fondo perduto fino a 1,6 milioni da parte della Fondo Innovazione presso la presidenza del Consiglio dei Ministri, a seguito della candidatura avanzata dalla Città di Torino, assieme a Camera di Commercio, Torino Social Impact e Acmos. La prima innovazione riguarda il forte coinvolgimento di numerosi investitori privati. Si tratta infatti di persone che decidono di dare in gestione il patrimonio immobiliare non utilizzato (spesso per motivi di insolvenza) alla società e/o persone che decidono di fare un piccolo investimento a impatto sociale.

«Stiamo costruendo a livello nazionale una rete fitta di privati interessata alla rigenerazione urbana sia per motivi etici sia per la gestione degli affitti» spiega Mario Montalcini, amministratore delegato della startup fondata da Brainscapital e Homers. La società - diventata BCorp e benefit - prende in gestione le unità immobiliari, tutelando i proprietari, li riqualifica e li affitta; allo stesso tempo svolge assieme al terzo settore un'attività accompagnamento sociale rivolta agli inquilini. Oggi Homes4All conta 150 soci (quota minima 500 euro), numero destinato a crescere: a sancire questa nuova fase di sperimentazione iniziata quest'anno è il terzo aumento di capitale varato nelle scorse settimane dal valore di 1,5 milioni di euro. Peraltro, nella stessa occasione è stata deliberata l'emissione di un certificato partecipativo a favore della Fondazione Ufficio Pio, ente strumentale della Compagnia di San Paolo, che ha sostenuto il progetto sin dall'inizio: in pratica la fondazione, che ha versato subito 350mila euro, si impegna a entrare a fine 2023 nella startup (quando verserà altri 150mila euro) al raggiungimento degli obiettivi sociali prefissati .

Rispetto ai progetti svolti sinora dove l'ente non aveva un ruolo erogativo «ora facciamo un cambio di passo: mettiamo in campo un investimento finanziario innovativo e allarghiamo le nostre collaborazioni con privati e pubbliche amministrazioni . Per noi è importante che vengano raggiunti gli obiettivi sociali aumentando l'offerta di alloggi a canoni calmierati, almeno 95 su Torino» sottolinea Marco Sisti, presidente dell'Ufficio Pio. Un altro aspetto innovativo è l'adozione del pay by result, strumento di finanza pubblica basato sul raggiungimento di determinati risultati. In questo caso la Città di Torino spende tra 1.500 e 2.000 euro al mese per dare un alloggio a una famiglia in disagio abitativa. Se Homes4All riesce ad affittare a canoni tra i 300 e i 400 euro al mese, la Città di Torino si impegna - in questa fase - a corrispondere a Homes4All metà della differenza, come riconoscimento dell'avvenuto risparmio. Intanto prosegue la scalata a livello nazionale con la gestione di immobili a Genova, Lombardia (Codogno, Busto Arsizio), Taranto (assieme alla Fondazione con Il Sud).

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