Urbanistica

Sisma 2016, definito piano di opere pubbliche da 390 milioni: gare entro il 31 marzo

Firmata dal commissario Legnini l'ordinanza attuativa con la lista di 416 interventi in Abruzzo, Lazio e Umbria. Non ancora definito il programma per le Marche

di M.Fr.

Ammonta a 416 interventi, per un valore di quasi 390 milioni di euro (inclusi cofinanziamenti relativi ad alcuni progetti), il programma di opere pubbliche da ricostruire in tre delle quattro regioni del Centro Italia colpite dal sisma del 2016. La lista - approvata con l'ordinanza n.129/2022 firmata il 13 dicembre dal commissario alla ricostruzione Giovanni Legnini (inviata alla Corte dei Conti per la registrazione) - riguarda i territori di Lazio, Umbria e Abruzzo. Il programma relativo alle Marche, spiega la struttura commissariale, non è ancora stato definito e sarà approvato con una ordinanza successiva, una volta concluse «le attività di confronto con i Comuni del territorio per l'individuazione degli interventi».

La lista approvata si compone in realtà di tre elenchi di opere, che includono «edifici strategici, cimiteri, opere di urbanizzazione, infrastrutture, sottoservizi, chiese, servizi sanitari, interventi su dissesti, recupero di edifici pubblici o storici». Il primo elenco individua un «piano di rigenerazione urbana» da 149 interventi per quasi 151,7 milioni di euro in Abruzzo (25 opere per 24 milioni di euro) Lazio (62 opere per 61 milioni di euro) e Umbria (62 opere per 65 milioni di euro) per l'Umbria. Un secondo elenco include 262 opere pubbliche per un valore di oltre 212 milioni di euro, localizzate in Abruzzo (112 opere per 98 milioni di euro), Lazio (52 opere per 46 milioni di euro) e Umbria (98 opere per 67 milioni di euro). L'ultima componente consiste nella lista di cinque interventi - tutti localizzati in Abruzzo - per un valore di oltre 20 milioni di euro destinati in modo particolare al «recupero del tessuto socio-economico, nelle province di Chieti e Teramo».

La tabella di marcia individuata dall'ordinanza prevede la definizione del cronoprogramma entro il 31 gennaio 2023, con contestuale nomina, entro la stessa data, del Rup per ciascun intervento. Quest'ultimo, intro il 31 marzo successivo, «dovrà perentoriamente, pena l'esercizio del potere sostitutivo da parte del Vice Commissario (cioè del presidente della Regione interessata, ndr) aver avviato le procedure di scelta del contraente ai fini dell'affidamento della progettazione dell'intervento ovvero aver conferito l'incarico per i servizi oggetto di affidamento diretto».

«Questo nuovo Programma delle opere pubbliche - ha sottolineato Legnini - rappresenta un importante punto di arrivo dell'intenso lavoro portato avanti insieme alle Regioni e ai loro Uffici speciali per la ricostruzione, per completare il quadro delle necessità e poter così iniziare a progettare quegli interventi spesso fondamentali sia per l'accelerazione della ricostruzione privata, che per il ripristino di condizioni di vita normali in questi territori dove c'è assoluto bisogno di infrastrutture essenziali, a cominciare dai sottoservizi, ed edifici strategici sicuri ed efficienti».

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