Urbanistica

Pnrr, spunta l'ipotesi di una bicamerale per vigilare sul Recovery

Dl semplificazioni, alla Camera 2.803 emendamenti. Pressing per aumentare le grandi opere a corsia veloce

di Giorgio Santilli

Sono 2.803 gli emendamenti presentati dai gruppi parlamentari al decreto governance Pnrr e semplificazioni alla Camera. Forza Italia ne ha presentati 525, 457 M5s, 360 il Pd, 338 la Lega, 200 Italia Viva. Solo 289 Fratelli d'Italia, a conferma che sarà una partita soprattutto nella maggioranza. Fra i temi più gettonati c'è il rafforzamento del ruolo del Parlamento nella governance del Pnrr: in particolare in più proposte torna l'ipotesi di una commissione bicamerale che vigili sull'attuazione del piano. Ma anche sugli appalti e sulla velocizzazione delle procedure c'è una pioggia di proposte: pressing per allungare l'elenco delle opere (allegato IV) che potranno usufruire della «corsia ultraveloce» dell'articolo 44, molto diffuse anche le proposte per garantire più trasparenza negli affidamenti diretti e nelle procedure negoziate, almeno con forme di pubblicità minima e di rotazione.

Anche l'appalto integrato (che consente di affidare allo stesso soggetto progettazione ed esecuzione lavori) è oggetto di molte proposte: il Pd, per esempio, rigetta l'affidamento sulla base del progetto di fattibilità tecnico economica e chiede di tornare all'affidamento sulla base del definitivo. Oppure, in alternativa, di tornare all'affidamento sulla base del definitivo ma consentendo, nel caso al 30 giugno il progetto definitivo non fosse stato ancora approvato, di affidare l'appalto integrato, a quella data, anche sulla base del preliminare. Gli emendamenti saranno sottoposti la prossima settimana alla valutazione di ammissibilità e poi a una scrematura da parte dei gruppi per arrivare a 400 "segnalati" da votare. Positiva la valutazione dei due relatori, Annagrazia Calabria (Forza Italia) per la commissione Affari costituzionali, e Roberto Morassut (Pd) per la commissione Ambiente.

«Sono convinta che lavoreremo in armonia con tutti i gruppi parlamentari e con il governo - dice Calabria - per migliorare un testo che è già un ottimo punto di partenza. Un provvedimento ambizioso che segna un cambio di passo anche rispetto ad altri tentativi di semplificare fatti in passato e soprattutto garantisce l'attuazione del Pnrr». Entra in alcuni dettagli Morassut. «Il decreto - dice - sarà approvato con le integrazioni del Parlamento badando che mantenga la forza di accelerazione e sveltimento delle procedure che lo motiva. Il Parlamento darà il suo contributo alla proposta del Governo. Bisogna correre ma garantire al contempo trasparenza e lotta alla corruzione». Il riferimento, esplicito, è alle osservazioni dell'Anac nella Relazione al Parlamento. «Vanno ascoltate - dice Morassut -: bisogna correre e garantire un regime di appalti aperto e davvero concorrenziale, non soggetto a posizioni di monopolio o egemoniche e soprattutto va qualificato e concentrato il ruolo della pubblica amministrazione e delle stazioni appaltanti. Temi peraltro già presenti nel decreto».

Morassut aggiunge che «occorre e garantire il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione e neutralità climatica al 2030/2050 ampliando lo spazio per installazione di impianti per le energie rinnovabili. Tema che va condotto con attenzione al paesaggio Italiano e alla tutela delle attività produttive agricole».

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©