Affidamento degli incarichi, le regole e compiti per i revisori
Con la deliberazione n. 135/2024/INPR, la Sezione regionale di controllo per l’Emilia-Romagna della Corte dei conti ha emanato nuove Linee guida in materia di conferimento e trasmissione alla Corte, degli incarichi di consulenza conferiti a persone fisiche, nonché degli atti di spesa per relazioni pubbliche, mostre, convegni, pubblicità e rappresentanza.
Con le citate “linee guida” l’organo di revisione dell’ente è coinvolto ancora di più nell’iter di affidamento degli incarichi.
Difatti, l’organo di controllo con l’espressione del parere – previsto per gli Enti con popolazione superiore ai 5.000 abitanti - sarà chiamato a «verificare la coerenza, la giustificazione e la razionalità dell’incarico, ponendo specifica attenzione a possibili conflitti di interesse». Il parere del revisore non ha carattere vincolante per l’ente, ma in caso di osservazioni da parte di quest’ultimo, il Comune sarà tenuto a motivare il mancato adeguamento.
In questa ottica e con spirito di collaborazione per evitare possibili conflitti tra gli organi dell’ente, in particolare con il segretario generale e i dirigenti delle varie strutture, l’organo di revisione può suggerire in via preventiva alcuni accorgimenti da adottare anche in via regolamentare sull’iter di conferimento dell’incarico derivanti dall’applicazione alle indicazioni della Corte come di seguito riportato.
Incarichi di consulenza, studio e ricerca
La deliberazione conferma che gli atti di conferimento di incarichi per attività di studio, ricerca o consulenza di valore superiore a 5.000 euro devono essere inviati alla Corte dei conti Sezione regionale con allegato il parere dell’organo di revisione. La cifra di cui sopra è da considerarsi al lordo di Iva e altri oneri fiscali; quindi, si deve prendere in considerazione il costo totale per l’ente.
Gli incarichi da trasmettere devono avere alcune caratteristiche:
- devono essere di collaborazione autonoma, conferiti a una persona fisica (sia con partita IVA che senza), e non possono essere conferiti a persone giuridiche;
- devono seguire la procedura prevista dal Dm 30 marzo 2001 n. 165 e dal Regolamento comunale – Titolo VI, articoli 127/132;
- devono riguardare attività di consulenza, studio o ricerca.Le consulenze si riferiscono a pareri e valutazioni da esperti e sono destinate a orientare le scelte amministrative. Gli incarichi di studio richiedono una relazione finale con i risultati e le soluzioni proposte. Gli incarichi di ricerca presuppongono un programma definito. È necessario verificare l’impossibilità di utilizzare risorse interne prima di conferire tali incarichi, come richiesto dal regolamento.
Presupposti per il conferimento
In questo caso, l’organo di revisione è chiamato, come sopra evidenziato, a esprimersi sulla regolarità dell’affidamento in base alla normativa vigente e al regolamento interno dell’ente, ma vediamo quali sono i presupposti e le verifiche che il revisore deve effettuare.
- Per conferire un incarico è necessario procedere ad una ricognizione interna all’ente. Si evidenzia che suddetta procedura è prevista sia dalla normativa e sia dai regolamenti interni degli enti. La Corte dei conti, nella delibera in oggetto, specifica che la ricognizione deve essere effettuata in modo oggettivo ed analitico, con documentazione a supporto, senza limitarsi a una generica dichiarazione del Responsabile nell’atto di affidamento. Questo processo dovrebbe iniziare con l’invio di una nota del responsabile che deve conferire l’incarico a tutti gli altri responsabili del Comune (oppure al responsabile del personale che trasmetterà successivamente la richiesta a tutti i responsabili), richiedendo di avviare la ricognizione interna. La nota deve contenere in modo analitico la descrizione dell’attività oggetto dell'incarico, le competenze professionali necessarie per lo svolgimento dell’incarico e il termine in cui i responsabili dei settori coinvolti devono rispondere alla nota. È importante specificare – nella nota - il tipo di affidamento, se professionale o di contratto di servizio ai sensi del codice dei contratti pubblici. Successivamente, i responsabili dei vari settori dell’ente devono verificare se esistono nelle loro strutture figure interne idonee allo svolgimento dell’incarico. Ogni responsabile - se non ha personale adeguato all’incarico richiesto - deve rispondere (obbligato a rispondere) con una nota motivata.La formula della comunicazione dell’assenza di figure professionali idonee potrebbe essere la seguente: «Si comunica che presso l’ufficio … non sono presenti dipendenti in possesso delle competenze necessarie per lo svolgimento delle attività ...». Nel caso ci fosse, invece, una figura idonea a svolgere l’attività, ma impossibilitata ad assumere l’impegno, il responsabile deve darne apposita motivazione. Il responsabile che, conferisce l’incarico, una volta ricevute tutte le risposte, redigerà una breve relazione riassuntiva della ricognizione effettuata, da inviare anche all’organo di revisione e alla Corte dei conti. È chiaro che l’organo di revisione, dovendosi esprimere nel merito della procedura adottata, dovrà chiedere tutta la documentazione attinente alla ricognizione effettuata.
- In base alla legge 244/2007, articolo 3, comma 55, che prevede che gli enti locali possono affidare incarichi esterni solo con riferimento alle attività istituzionali stabiliti dalla legge o dal programma approvato dal consiglio comunale, la legittimazione dell’incarico avviene – appunto – se previsto nel programma di incarichi approvato dall’ente (Sezione operativa del Dup).
- La selezione del soggetto a cui conferire l'incarico attraverso una procedura comparativa stabilita dal regolamento interno dell’ente.
In conclusione, il parere dell’organo di revisione acquisisce notevole importanza all’interno dell’intero del percorso di conferimento. I revisori dovranno accertare se l’incarico da conferire rientri nelle finalità pubbliche e se regolarmente programmato dall’ente e che riguardi compiti specifici e non di supporto generico, evitando situazioni di consulenza generale. Per questo motivo, sarà indispensabile, che l’organo di revisione chieda tutta la documentazione attinente alla ricognizione e le procedure adottate per il conferimento, a supporto della redazione del parere.
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