Appalti

Appalti, con le semplificazioni post-covid meno gare e più affidamenti diretti e trattative private senza bando

Relazione Anac 2021. Nel sottosoglia, quasi tre quarti dei lavori appaltati a trattativa privata o direttamente. Busia: Codice appalti, modifiche ma non riscrittura; ridurre le stazioni appaltanti

di Massimo Frontera

L'effetto delle deroghe e delle semplificazioni introdotte alle procedure sugli appalti per superare le difficoltà causate dalla pandemia dai vari decreti legge (Sblocca cantieri e semplificazioni, I e II) si è fatto notare da tempo per la riduzione delle gare, ma la Relazione sull'attività dell'Anac nel 2021 consente per la prima volta di leggere il fenomeno con una grande ricchezza di dettagli e segmentazioni, nel progressivo svolgersi dei quattro semestri del biennio 2020-2021. La Relazione annuale al Parlamento è stata presentata dal presidente dell'Anac, Giuseppe Busia, nella mattinata di giovedì 23 giugno alla Camera. «Negli ultimi anni - ha detto nella sua Bandi di lavori 2020-2021, per procedura, per semestre e per fasce di importo

Considerando solo il 2021, su un totale di 19,5 miliardi di euro circa di lavori di importo fino a 5,35 milioni di euro, 2,99 miliardi sono stati affidati direttamente (15,33%), 11,318 miliardi sono stati affidati con procedura negoziata senza bando (58,05%) e solo 4,254 miliardi sono stati affidati con procedura aperta (21,4%). Il valore complessivamente appaltato mediante affidamento diretto e procedura negoziata senza bando è stato di 14,307 miliardi di euro su 19,5 miliardi, pari a circa il 73,4 per cento. Ovviamente, il valore complessivo dei bandi pubblicati nel 2021 - includendo forniture e servizi - è molto più elevato. L'Anac indica complessivamente 5 milioni di procedure registrate dalla sua banca dati, per 257 miliardi di euro di base d'asta.

Corruzione, nel 2021 ricevute 7.230 richieste di vigilanza
Nel 2021, l'Anac ha ricevuto 7.230 richieste di intervento relativamente all'attività istituzionale di vigilanza in materia di prevenzione della corruzione e della trasparenza. Si tratta di un «numero altissimo», sottolinea la relazione. Le istanze riguardano in misura prevalente «richieste di intervento dell'Anac e, residualmente, da interlocuzioni con amministrazioni/enti». Di queste, circa 2.900 segnalazioni sono state archiviate subito, per evidente incompetenza dell'Autorità o perché ritenute di contenuto generico o perché inviate per conoscenza. Molte altre sono state archiviate nel corso dell'istruttoria, per «carenza nei presupposti di avvio di un procedimento di vigilanza». Tra le istanze ammesse, 551 hanno riguardato l'apertura di "fascicoli di vigilanza", di cui 203 in materia di trasparenza e 202 in materia di prevenzione della corruzione, oltre a 37 fascicoli relativi a rating di legalità. Altri 67 fascicoli sono relativi a richieste di accesso agli atti o a richieste di informative da parte delle Procure o della Corte dei Conti. Altri 34 casi hanno riguardato fascicoli «relativi a informative al Consiglio sulle archiviazioni o fascicoli conclusi in fase preistruttoria e presentati al Consiglio dell'Autorità in modalità aggregata».

Nel 2021 emessi 314 pareri di precontenzioso
«Nel 2021 abbiamo adottato 314 pareri di precontenzioso – quasi uno al giorno - offrendo la possibilità di risolvere rapidamente e gratuitamente, le controversie che insorgono tra operatori economici e stazioni appaltanti, assicurando la legittimità delle procedure di affidamento», ha detto Busia. A fronte di 314 pareri emessi nel 2021 (sono stati 335 e 279 rispettivamente nel 2020 e 2019) nello stesso periodo ne l'Anac ne ha ricevuti 489 (504 e 482 rispettivamente nel 2020 e 2019). Dei 314 pareri emessi, 87 sono stati adottati nella forma semplificata mentre 227 sono stati deliberati dal Consiglio dell'Autorità. «L'alta incidenza di istanze presentate da Comuni, spesso di piccole o anche piccolissime dimensioni, indica le difficoltà che amministrazioni dotate di organici scarsamente professionalizzati incontrano nell'applicazione di una normativa complessa e in continua evoluzione», si legge nella relazione. Più esattamente, le gare bandite dagli enti locali costituiscono 49% del totale delle gare sui cui l'Autorità ha adottato un parere di precontenzioso.

Codice appalti, servono modifiche ma no a riscrittura
Nella sua presentazione, il presidente dell'Anac non ha trascurato il "cantiere" normativo sul codice dei contratti. «Servono regole chiare e di agevole attuazione, aperte al digitale», ha detto, aggiungendo che «occorrono diverse modifiche codicistiche, che noi per primi abbiamo sollecitato - ha aggiunto - , senza, tuttavia, porre come obiettivo in sé la riscrittura dell'intero quadro normativo, in quanto questo creerebbe disorientamento negli operatori, rallentando le attività proprio in un momento tanto cruciale per la realizzazione del Pnrr».

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