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Atlantia vende Hochtief a Perez: ora ha in cassa quasi 9 miliardi

La holding ha incassato 577 milioni, denari da sommare alla cessione di Autostrade

di Lara Galvagni

Atlantia chiude la partita Hochtief. Partita giocata nella primavera del 2018 ma in maniera del tutto strumentale, ossia funzionale, all'epoca, a chiudere un dossier ben più rilevante: l'intesa con la Acs di Floretino Perez per condividere il controllo di Abertis. Quando fu stretto l'accordo, Atlantia si ritrovò in portafoglio il 23,9% circa del colosso delle costruzioni tedesco mettendo di fatto sul piatto una valorizzazione prossima ai 143 euro a titolo. Un anno dopo la holding ha deciso di cedere tramite un complicato strumento finanziario, chiuso poco più di un anno fa, un primo 8% della compagnia incassando circa 134 euro a titolo (752 milioni). Ora l'ultimo step a prezzi, tuttavia, ben diversi da quelli precedenti: ieri il cda della holding ha approvato la vendita dell'intera partecipazione in Hochtief, pari al 14,46% del capitale sociale, ad Acs a seguito di un'offerta vincolante presentata da quest'ultima.

Il controvalore dell'operazione è stato fissato in 577,8 milioni che corrispondente a 51,43 euro per azione. Circa un terzo rispetto a quanto riconosciuto quattro anni fa da Atlantia nell'ambito dell'operazione Abertis. Una minusvalenza importante, dunque, che sebbene apparentemente non sembri avere ratio finanziaria ha però ragioni industriali. L'asset non è mai stato strategico, tanto meno lo è ora che la holding ha intenzione di concentrarsi su tre settori (concessioni, aeroporti e mobilità). La quota, piuttosto, era stata rilevata nell'ambito dell'operazione Abertis e con la convinzione di poter sviluppare delle sinergie con il concessionario spagnolo. Cosa che non è mai avvenuta: il gruppo iberico negli anni si è concentrato su progetti brownfield anziché greenfiled, come d'altra parte i principali operatori infrastrutturali che prediligono insistere e rinnovare opere già esistenti piuttosto che realizzarne di nuove. In aggiunta il gruppo tedesco è sempre stato oggetto del desiderio di Acs che, risulta, proprio in queste settimane ha messo sul piatto l'offerta migliore.

L'accordo, va sottolineato, permette poi di saldare ulteriormente i rapporti con Perez, con il quale si continuerà a condividere il progetto Abertis. Da ultimo, aspetto anche questo non marginale, i denari incassati andranno a rendere ancora più rilevante la cassa in pancia ad Atlantia: che raggiungerà, complice la cessione di Aspi, quota 9 miliardi di euro. Questo giusto alla vigilia dell'Opa che promuoverà il delisting della holding. Ultimo dettaglio tecnico: l'intesa prevede una clausola di "anti-embarrassment" qualora nei 12 mesi successivi al perfezionamento Acs venda a un terzo le azioni acquisite da Atlantia a un prezzo superiore.

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