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Decreto flussi al via, oltre metà saranno lavoratori stagionali

Subordinati non stagionali destinati ad autotrasporto, edilizia, turismo, meccanica, Tlc, alimentare e navale

di Manuela Perrone

Da un lato un freno agli arrivi irregolari con il decreto legge sulle Ong, dall'altro lato un assist all'immigrazione regolare, ma con qualche onere burocratico in più. Saranno 82.705 i cittadini non comunitari ammessi in Italia per motivi di lavoro, 13.005 in più rispetto allo scorso anno (quando già erano più che raddoppiati rispetto al passato): 38.705 per contratti di tipo subordinato non stagionale e per lavoro autonomo, 44mila per lavoro subordinato stagionale. A fissare la programmazione è il Dpcm flussi 2022 appena firmato dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e pubblicato sulla Gazzetta del 2 gennaio 2023. Nella premessa ai nove articoli del decreto - oggetto di un'informativa del sottosegretario a Palazzo Chigi, Alfredo Mantovano, durante il Consiglio dei ministri del 21 dicembre - si riconosce innanzitutto la necessità di aumentare gli ingressi in base ai «fabbisogni evidenziati dal mondo economico e produttivo nazionale». In secondo luogo, si anticipa la principale novità del testo: la «valorizzazione» dell'articolo 22, comma 2, del Testo Unico dell'immigrazione, secondo cui il datore di lavoro che voglia assumere dall'estero uno straniero deve prima verificare presso il centro per l'impiego competente «l'indisponibilità di un lavoratore presente sul territorio nazionale a ricoprire il posto di lavoro per il profilo richiesto con le modalità definite dall'Agenzia nazionale politiche attive del lavoro». Anpal a breve renderà disponibile un modulo ad hoc.

Toccherà a una circolare di Interno, Lavoro e Agricoltura, sentiti gli Esteri, indicare i documenti che i datori di lavoro dovranno presentare per ritenere effettuata la verifica. Il decreto già dà qualche indicazione: per indisponibilità si intende o l'assenza di riscontro del centro per l'impiego, decorsi quindici giorni lavorativi dalla richiesta, o la non idoneità del lavoratore inviato alla selezione, accertata dal datore prima dell'istanza di nulla osta, oppure ancora la mancata presentazione al colloquio, senza giustificato motivo.Dei 38.705 lavoratori ammessi per motivi di lavoro subordinato non stagionale e di lavoro autonomo (2.550 in più rispetto al 2021), 30.105 sono destinati al lavoro subordinato non stagionale in sette settori (aumentati, come ha sottolineato Mantovano): autotrasporto merci per conto terzi, edilizia, turistico-alberghiero, meccanica, telecomunicazioni, alimentare e cantieristica navale. In 24.105 devono essere cittadini dei 33 Paesi che hanno già sottoscritto con l'Italia specifici accordi di cooperazione in materia migratoria, dal Marocco all'India.

Altri 6mila proverranno dai Paesi con cui entreranno in vigore accordi nel corso del 2023. Via libera, poi, a mille persone che abbiano completato programmi di formazione e istruzione nei territori d'origine e a cento lavoratori di origine italiana residenti in Venezuela. Sempre nell'ambito dei 38.705, si autorizza la conversione in permessi di soggiorno per lavoro subordinato di 6.600 permessi (4.400 per lavoro stagionale, 2mila per studio, tirocinio o formazione professionale, 200 permessi Ue per soggiornanti di lungo periodo) e in permessi di soggiorno per lavoro autonomo di altri 400 (370 per studio, tirocinio o formazione, 30 Ue per soggiornanti di lungo periodo). Per motivi di lavoro autonomo, potranno entrare anche 500 tra imprenditori, liberi professionisti, titolari di cariche societarie, artisti e startupper. Quanto ai 44mila lavoratori subordinati stagionali, da assumere nel settore turistico-alberghiero e in agricoltura, il Dpcm specifica che dovranno provenire dai Paesi con accordi di cooperazione già in vigore. Una quota di 1.500 unità è riservata a chi sia stato già stagionale in Italia almeno una volta nei cinque anni precedenti e per cui il datore presenti richiesta di nulla osta pluriennale. Per l'agricoltura, inoltre, una quota di 22mila sarà costituita dai lavoratori le cui istanze di nulla osta siano state presentate dalle associazioni datoriali (Cia, Coldiretti, Confagricoltura, Copagri, Alleanza delle cooperative), che potranno sovraintendere al l'iter di assunzione.I termini per presentare le domande decorreranno dalle 9 del 60° giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Ergo, non prima di marzo.

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