I temi di NT+Tributi e bilanci a cura di Anutel

La difficile quadratura dei bilanci dei Comuni

di Stefano Baldoni (*) - Rubrica a cura di Anutel

Molti Comuni sono ancora alle prese con la difficile quadratura dei bilanci di previsione, a causa prevalentemente dei consistenti aumenti dei costi dell'energia iniziati già ormai da oltre un anno. Se è stato possibile fronteggiare gli aumenti registrati nel 2022 grazie a tutta una serie di misure che hanno consentito ai comuni di beneficiare di risorse straordinarie, il panorama del 2023 appare assai più complesso.

Nel 2022 lo Stato è intervenuto con il fondo per garantire la continuità dei servizi locali, introdotto per la prima volta dall'articolo 27, comma 2, del Dl 17/2022 e successivamente incrementato per ben 3 volte (articolo 40 del Dl 50/2022, articolo 5 del Dl 144/2022, articolo 2 del Dl 179/2022). Fondo la cui distribuzione è stata parametrata proprio ai maggiori costi dell'energia e del gas. Inoltre, sono state introdotte una serie di norme che, in deroga alle ordinarie destinazioni, hanno consentito ai comuni di finanziare gli aumenti anzidetti con l'utilizzo delle risorse non impiegate del fondo funzioni fondamentali (articolo 37-ter del Dl 21/2022), con i proventi derivanti dal rilascio dei permessi di costruire (eccetto per le sanzioni stabilite dall'articolo 31, comma 4-bis, del Dpr 380/2001), con la quota libera del risultato di amministrazione (articolo 13 del Dl 4/2022), con le risorse derivanti dalle sanzioni per le violazioni delle norme del codice della strada (limitatamente alla quota incassa a competenza e di effettiva spettanza dell'ente) e dai proventi dei parcheggi (articolo 40-bis del Dl 50/2022).

Per il 2023 gli enti possono contare invece solo su un più ridotto finanziamento del fondo per garantire la continuità dei servizi, pari a 350 milioni di euro per i Comuni (articolo 1, comma 29, della legge 197/2022) e sulla possibilità di utilizzare la quota libera del risultato di amministrazione accertato con il rendiconto 2022, per quadrare la parte corrente del bilancio. Proprio per consentire agli enti di sfruttare tale opportunità, tenuto conto che la quota libera può essere applicata al bilancio solo dopo l'approvazione del rendiconto, il comma 775 della legge 179/2022 ha differito il termine di approvazione del bilancio 2023/2025 al 30 aprile. Mancano invece tutte le altre deroghe previste nel 2022.

La parte corrente del bilancio 2023 è altresì appesantita dall'aumento generalizzato del costo dei beni e dei servizi, tenuto conto dell'incremento dell'indice Istat all'11,6%, nonché dall'aumento dei tassi di interesse, che eleva l'onere dei mutui contratti a tasso variabile, oltre che delle aperture di credito e delle anticipazioni di tesoreria.

Premesso che, nella maggior parte dei casi, appare indispensabile un ulteriore intervento statale per sostenere gli aumenti, i Comuni devono attentamente valutare le misure da porre in atto, dovendo giungere comunque all'approvazione del bilancio.

La quadratura della parte corrente, come di consueto, valutando le possibili contrazioni della spesa e gli aumenti delle entrate correnti. Sul primo versante, va preliminarmente tenuto conto che la redazione del bilancio deve rispettare, tra l'altro, i principi della attendibilità e della congruità, attestati dal responsabile del servizio finanziario e verificati dall'organo di revisione.

Tenuto conto che sul versante della spesa del personale, per la stragrande maggioranza degli enti, i margini di manovra in senso riduttivo, connessi a processi di efficientamento e razionalizzazione, appaiono assai scarsi, tenuto anche conto degli aumenti del recente contratto collettivo e dello stanziamento delle somme per l'indennità una tantum prevista dalla legge di bilancio, l'azione si deve rivolgere sul fronte della spesa per i contributi correnti. Quest'ultimi dovranno essere fortemente contenuti (fatta eccezione ovviamente per quelli incomprimibili, specie nel settore sociale) e rinviati alla fase finale dell'anno, verificando la sussistenza delle necessarie risorse. Dal lato della spesa per beni e servizi, sarà necessario, innanzitutto, valutare misure per contenere il più possibile gli aumenti dei costi energetici, mettendo in atto opportune misure (come ad esempio, la riduzione dell'orario di funzionamento della pubblica illuminazione, compatibilmente con le esigenze di tutela della sicurezza anche della circolazione stradale; la riduzione della potenza dell'illuminazione; l'abbassamento delle temperature; la contrazione del numero delle ore di accensione degli impianti di riscaldamento – nei limiti di legge – la chiusura di sedi e uffici di alcuni giorni a settimana con attivazione di smart working, eccetera). Misure che dovrebbero guardare anche al lungo termine, ossia incrementare l'utilizzo di fonti di energia rinnovabile o dotarsi di impianti di riscaldamento più efficienti, considerando che il Pnrr destina parte delle risorse a tali finalità. La riduzione della spesa corrente deve continuare perseguendo la razionalizzazione degli acquisti, rivendendo i contratti in essere al fine di abbassarne l'onere e, nei casi estremi, rivalutare la modalità di erogazione dei servizi, scegliendo forme che riducono il loro peso sui bilanci comunali. Ovviamente l'analisi non potrà che coinvolgere le spese relative ad eventi, manifestazioni, mostre, eccetera che dovranno prevedersi solo in caso di effettiva disponibilità di risorse. Un punto molto dolente, dal lato della spesa, riguarda quello delle manutenzioni ordinarie, spesso sacrificate per la mancanza di risorse, che dovranno essere programmate con particolare attenzione, sfruttando al meglio i fondi che sono a tal fine erogati dallo Stato (si pensi alla specifica quota del fondo Imu-Tasi).

Gli oneri per le quote capitale delle rate dei mutui potrebbero essere finanziati anche utilizzando i proventi derivanti dalle alienazioni patrimoniali, compresi quelli rivenienti dai piani di razionalizzazione (si pensi a quello delle partecipate ex articolo 20 del Dlgs 175/2016), a condizione però che l'ente abbia registrato nel bilancio consolidato dell'anno precedente un rapporto tra immobilizzazioni e debiti di finanziamento superiore a 2, che non si registrino incrementi della spesa corrente ricorrente nel bilancio di previsione e che l'ente sia in regola con gli accantonamenti al fondo crediti di dubbia esigibilità (articolo 1, comma 866, della legge 205/2017).

Resta ferma la possibilità di utilizzare, fino al 2024, le economie derivanti dalle rinegoziazioni dei mutui per finanziare la spesa corrente (ma non anche per il 2025).

Dal lato delle entrate, i margini di manovra su quelle tributarie sono piuttosto contenuti. Sia perché diversi enti sono già al livello massimo consentito dalla legge e sia perché risulta complesso per le amministrazioni comunali aumentare il prelievo fiscale nel contesto di diffusa difficoltà economico-sociale. Tuttavia, dal lato dell'Imu, è possibile agire sulle aliquote approvate, nei limiti di legge, con apposita deliberazione consiliare da approvare entro il termine del bilancio, con un occhio alla possibile emanazione del Dm sul «prospetto delle aliquote», previsto dal comma 757 della legge 160/2019. In proposito, la recente modifica della legge di bilancio 2023 sanziona con l'applicazione delle aliquote di base la mancata approvazione nei termini della delibera contenente il predetto prospetto. Resta ferma la possibilità di confermare la ex maggiorazione Tasi, per gli enti che l'hanno applicata anche in passato senza soluzione di continuità. Sul versante dell'addizionale comunale Irpef è possibile spingere l'aliquota fino allo 0,8% (fatte le eccezioni di legge, come Roma capitale e i comuni che hanno stipulato gli accordi di cui al comma 567 della legge 234/2021), tenendo conto della possibilità di differenziare l'aliquota per scaglioni, utilizzando gli stessi previsti per l'Irpef nazionale o anche di rivedere o eliminare la soglia di esenzione.

In materia di imposta di soggiorno, le cui tariffe e regolamenti, si ricorda, possono essere modificati anche dopo il termine di approvazione del bilancio con effetto solo dal primo giorno del secondo mese successivo a quello di pubblicazione degli atti sul sito del Mef, la legge di bilancio 2023, al comma 787, ha consentito ai soli comuni capoluogo di provincia che hanno registrato, nelle ultime rilevazioni, un numero di presenze turistiche venti volte superiore a quello dei residenti, di incrementare le tariffe unitarie fino a 10 euro a pernottamento.

Dal lato della Tari, le tariffe, da approvarsi comunque entro il 30 aprile, salvo eventuale ulteriore differimento del termine del bilancio, devono seguire il piano economico finanziario, dovendo garantire la copertura integrale dei costi in esso riportato. Il Pef 2023 è stato già validato lo scorso anno dai competenti enti territoriali (Etc), considerato che la deliberazione Arera n. 363/2021 ha previsto un Pef pluriennale per l'intero periodo 2022-2025. Pef che, tuttavia potrebbe essere oggetto di revisione, tenuto conto che la citata deliberazione consente agli Etc di rivedere le determinazioni tariffarie anche nel corso dell'intero periodo regolatorio (oltre alla revisione già prevista per il 2024), in presenza di situazioni che lo rendono necessario. Peraltro, è forte la pressione dei gestori nei confronti dell'Arera affinché consenta, in via generalizzata, di rivedere i Pef 2023, per tenere conto degli aumenti dei costi energetici e dei materiali, adeguando il tasso di inflazione previsto e, conseguentemente, i tetti massimi di crescita tariffaria. Pertanto la Tari potrà contribuire in modo limitato agli equilibri di bilancio, ricordando però che l'ente potrebbe anche valutare, in caso di riapertura dei Pef, l'aumento della quota del fondo crediti di dubbia esigibilità nello stesso inserita (massimo fino all'80% dell'importo annuale accantonato nell'anno n-2), con evidenti benefici per la parte corrente, da un lato, ed aumento del prelievo dall'altro (sempre ammesso che il tasso di crescita tariffario previsto dalla delibera Arera 363/2021 lo consenta).

L'ente potrebbe anche intervenire sulle tariffe del canone unico patrimoniale, tenendo però conto che, secondo la più recente giurisprudenza amministrativa (Tar Lazio 3248/2022 – 17812/2022 ; Tar Veneto 1428/2021), la previsione del comma 821 della legge 160/2019, relativa all'invarianza di gettito (rispetto a quello dei prelievi soppressi) rappresenta un limite alle determinazioni comunali. Oltre che considerando il limite massimo di aumento previsto dalla legge per il canone mercatale. Va registrato inoltre il maggior gettito derivante dall'adeguamento della tariffa unitaria per le occupazioni poste in essere per l'erogazione dei pubblici servizi alla variazione del tasso di inflazione (comma 831 della legge 160/2019), quest'anno piuttosto consistente.

Sono possibili interventi anche sulle tariffe dei servizi erogati dall'ente, in corrispondenza dell'aumento dei relativi costi ovvero al fine di incrementare la percentuale di copertura degli stessi (considerando comunque l'aumento del tasso di inflazione).

Per quanto attiene al fondo di solidarietà comunale va considerato l'effetto dell'aumento della quota delle risorse ripartite con il criterio dei fabbisogni standard del 5% in più rispetto allo scorso anno e lo stanziamento di maggiori risorse 2023 operato dalla legge di bilancio (50 milioni).

Potrebbero, infine, essere previste maggiori risorse dal recupero dell'evasione tributaria o dalle sanzioni per le violazioni del codice della strada tenendo conto, comunque, che, ciò comporta, specie per gli enti con scarsa capacità di riscossione, la necessità di incrementare il fondo crediti di dubbia esigibilità, nonché le quote di destinazione vincolata delle sanzioni previste dalla legge. Si tratta comunque di previsioni che dovrebbero essere accompagnate da programmi di recupero dell'evasione e dall'effettivo potenziamento del controllo delle violazioni stradali.

Premesso quanto sopra, che ovviamente vuole essere solo una mera esemplificazione delle misure possibili, si teme che le misure a disposizioni degli enti non siano sufficienti, rendendo indispensabile un nuovo intervento statale per fronteggiare gli aumenti energetici e dei costi dei beni e dei servizi.

(*) Vice presidente Anutel

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LE PROSSIME INIZIATIVE ANUTEL

INZIATIVE IN PRESENZA

- Genova, 6/02/2023: Imu - Tasi e nuova Imu: l'abitazione principale e le assimilazioni (9,30-14,30)

- Tortona (Al), 9/02/2023: La costruzione del bilancio 2023/2025 e le chiusure 2022, alla luce delle novità normative in materia di finanza locale (9,00-14,30)

- Desenzano del Garda (Bs), La gestione contabile del Pnrr (9,30-16,30)

- Amelia, 13/02/2023: Gestione dei flussi finanziari Pnrr monitoraggio e rendicontazione - sistema Regis (9,00-16,00)

- Sesto al Reghena (Pn), 13/02/2023: Le principali novità in materia di tributi locali per il 2023 (9,00-16,30)

- Monza, 22/02/2023: Trasformazione digitale e gestione informatica dei documenti (9,00-14,00)

VIDEOSEMINARI "ANUTEL"

LE PROSSIME INIZIATIVE PER IL SETTORE TRIBUTARIO

-15-16/02/2023: Corso di aggiornamento biennale per funzionari responsabili della riscossione (10,00-12,00)

- 21/02/2023: Notifica e imposizione negli "scenari" fisiologici e patologici delle società (9,00-12,00)

- 23/02/2023: Imu e aree edificabili corso base per nuovi funzionari - I modulo (10,00-12,00)

- 9/03/2023: Imu e aree edificabili corso base per nuovi funzionari - II modulo (10,00-12,00)

- 23/03/2023: Imu e aree edificabili corso base per nuovi funzionari - III modulo (10,00-12,00)

LE PROSSIME INIZIATIVE PER IL SETTORE FINANZIARIO

-10/02/2023: L'impatto della legge di bilancio 2023 sul bilancio degli enti locali - prime riflessioni (10,00-12,00)

- 20/2/2023: Le novità della dichiarazione iva 2023 di interesse per gli enti locali le prossime iniziative per altri settori (10,00-12,00)

- 20/02/2023: I compiti e le funzioni dell' economo comunale le spese di rappresentanza (15,30-17,30)

LE PROSSIME INIZIATIVE PER ALTRI SETTORI

- 2/02/2023: I criteri di aggiudicazione delle procedure di gara alla luce delle recenti novita normative. aspetti operativi ed applicazione pratica - II modulo (15,30-17,30)

14/02/2023: L'attività amministrativa ed i procedimenti tra liberalizzazioni, deregolamentazioni, semplificazioni, razionalizzazioni ed uso della telematica e degli algoritmi – I modulo (10,00-13,00)

17/02/2023: L'attività amministrativa ed i procedimenti tra liberalizzazioni, deregolamentazioni, semplificazioni, razionalizzazioni ed uso della telematica e degli algoritmi – II modulo (10,00-13,00)

24/02/2023: L'attività amministrativa ed i procedimenti tra liberalizzazioni, deregolamentazioni, semplificazioni, razionalizzazioni ed uso della telematica e degli algoritmi – III modulo (10,00-13,00)

7/03/2023: Tecniche di redazione degli atti amministrativi - I modulo (10,00-13,00)

10/03/2023: Tecniche di redazione degli atti amministrativi - II modulo (10,00-13,00)

14/03/2023: Tecniche di redazione degli atti amministrativi - III modulo (10,00-13,00)

FORUM SULLA FINANZA LOCALE 2023
Sede nazionale ANUTEL 3/02/2023 (9,00-16,30)

TRIBUTI LOCALI: CORSO DI PERFEZIONAMENTO ED AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE
Sede ANUTEL dal 3 al 7 aprile 2023

CORSO PER GLI ORGANISMI INDIPENDENTI DI VALUTAZIONE (OIV)

PROGRAMMAZIONE, PERFORMANCE E RISK MANAGEMENT NEGLI ENTI LOCALI

Corso che consente l'acquisizione dei crediti formativi richiesti dalla legge ai componenti degli OIV.
Corso FAD 2023: Programmazione, Performance e Risk Management negli Enti Locali
- IL CORSO si terrà a partire da GENNAIO 2023 fino a FEBBRAIO 2023 (30/1 – 3-6-10-13-17-20-24-27/2) dalle ore 13 alle ore 16).
http://www.anutel.it/data/allegati/iniziative/corsofadGenFeb23.pdf