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Forestazione Urbana, Mase: ok sulle procedure da Corte dei Conti e Commissione Ue

Doppio ok, di Bruxelles e dei magistrati contabili, all'operato del ministero. Si chiude il caso sollevato dalla Corte dei Conti sui fondi Pnrr spesi per mettere a dimora semi invece di piantare alberi

di Massimo Frontera

Si chiude senza conseguenze per l'Italia il caso sollevato lo scorso marzo dalla Corte dei Conti sulla misura Pnrr per la forestazione urbana ed extraurbana gestita dal ministero dell'Ambiente con l'obiettivo di piantare 1,65 milioni di alberi entro il 2022 e di altri 6,6 milioni entro il 2024. Il caso aveva suscitato l'attenzione della stampa - incluso questo giornale - a causa di alcuni rilievi della Corte dei Conti contenuti nell'ultimo monitoraggio sulla misura, relativamente al primo obiettivo di piantare 1,65 milioni di alberi. Tra le altre cose si riferiva di come il ministero avesse autorizzato alcune grandi città a investire le risorse nell'acquisto e messa a dimora di semi invece che nella piantumazione di giovani alberi già sviluppati. Il ministero aveva dato l'ok a causa della difficoltà - manifestata dalle città - ad acquistare grandi quantitativi di giovani alberi. Tuttavia, nel rapporto, i magistrati contabili si erano detti perplessi su questa interpretazione, manifestando seri dubbi sul raggiungimento dell'ulteriore obiettivo di fine 2024, e invitando infine il ministero di confrontarsi con la Commissione europea.

Già lo scorso 4 aprile il ministero - in documento pubblicato sul sito in forma di faq - aveva sostenuto la correttezza del proprio operato, confortato da un parere di Bruxelles. Infine, il 23 maggio, il dicastero guidato da Gilberto Pichetto ha pubblicato un comunicato che chiude, di fatto, il caso. «Con una deliberazione del 9 maggio scorso - segnala il ministero - la Corte dei Conti ha chiuso la propria iniziativa di controllo concomitante prendendo atto dell'attività svolta dal Ministero», chiedendo però «di proseguire e accelerare l'esercizio proattivo delle proprie funzioni di vigilanza e controllo nei confronti dei soggetti attuatori beneficiari» delle risorse Pnrr per la tutela e la valorizzazione del verde urbano ed extraurbano nell'intervento "Rimboschimento e tutela del verde"». I magistrati chiedono inoltre di attuare un «monitoraggio continuo del relativo stato di avanzamento, così da prevenire eventuali ritardi o criticità tali da compromettere il raggiungimento del target finale».

Quanto alla Commissione europea il Mase riferisce dell'«esito positivo all'attività di verifica ("sampling") sulla misura, con la conseguente conferma della rendicontazione sulla domanda di pagamento di dicembre 2022». «Il fattivo confronto con il collegio per il controllo concomitante della Corte dei Conti - spiega il ministero - è servito a chiarire l'efficacia dell'azione del Mase, sostenuta da evidenze scientifiche e rivolta a una gestione delle piante nel rispetto dell'autoctonia e della biodiversità, che garantisca nel tempo la reale funzionalità degli interventi di imboschimento. Ne è conferma anche la chiusura delle procedure di verifica da parte degli uffici europei preposti».

La misura è nel frattempo proseguita, con la pubblicazione, lo scorso 4 maggio, del bando per le annualità 2023 e 2024.

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