Servizi e forniture, ecco il bando tipo Anac vincolante per le gare digitali della Pa
Busia: finisce l'era della carta negli appalti. Clausole del disciplinare obbligatorie dall'8 gennaio
Arriva dall'Anac un forte impulso a rendere digitali, rapide e trasparenti le gare per servizi e forniture alla Pa. Dopo averlo annunciato nei giorni scorsi, l'Autorità ha diffuso oggi il primo bando tipo per la gestione digitale degli appalti pubblici. Il bando n.1/2021, approvato il 29 novembre, riguarda servizi e forniture di importo superiore alle soglie europee . Dunque gli appalti di importo più rilevante e di ricorrenza più frequente per le amministrazioni che potranno farne uso anche per l'assegnazione dei lavori, ove compatibile. Le clausole del bando-tipo, va segnalato, sono vincolanti per le stazioni appaltanti che dunque dovranno adottarle senza potersene discostare, «fatte salve le parti appositamente indicate come "facoltative o alternative", per le quali è espressamente consentita dal modello stesso una flessibilità applicativa».
Con la pubblicazione del bando-tipo n. 1 per l'Autorità «finisce l'era della carta nelle gare pubbliche e nell'affidamento di servizi e di forniture da parte delle pubbliche amministrazioni». «Questa decisione segna un passaggio importante nella modernizzazione del sistema degli appalti pubblici in Italia e nella digitalizzazione delle procedure» - sottolinea il presidente dell'Anac Giuseppe Busia -. Realizziamo uno degli impegni assunti dall'Autorità all'interno del Pnrr, favorendo una maggiore qualità ed efficienza dell'attività delle stazioni appaltanti. Oltre a ridurre tempi e costi per le Amministrazioni la procedura interamente telematica per le gare garantisce una maggiore trasparenza nelle procedure di aggiudicazione grazie alla tracciabilità delle operazioni compiute su sistemi digitali».
Il bando tipo numero 1 è nei fatti uno schema di disciplinare di gara tipo per la gare a procedura aperta da aggiudicare con il criterio dell'offerta più vantaggiosa. È la stessa Autorità a chiarire nella nota illustrativa del documento che «nel caso in cui la stazione appaltante intenda utilizzare come criterio di aggiudicazione quello del prezzo più basso, potrà opportunamente adattare il modello proposto dall'Autorità, senza necessità di motivare le ragioni delle deroghe alle clausole ivi contenute». Allo stesso modo, il disciplinare tipo «potrà essere utilizzato anche dagli enti aggiudicatori che operano nei settori speciali , per i quali quest'ultimo non è vincolante, nei limiti di compatibilità con la disciplina dei suddetti settori, al fine di ottenere una maggiore standardizzazione dei bandi di gara».
La scelta di elaborare un bando tipo per procedure digitalizzate è conseguenza dell'articolo 44 e dell'articolo 58 del codice degli appalti , che impongono di svolgere le procedure di gara con sistemi telematici; ed è funzionale a supportare le stazioni appaltanti nel processo di digitalizzazione richiesto dal Pnrr.
L'adozione del bando tipo consente di ottimizzare le procedure di gara spostando via via verso la procedura telematica tutte le amministrazioni e le gare. Il documento consentirà all'Anac anche di supportare le stazioni appaltanti nella predisposizione della cosiddetta lex specialis (le regole che sovrintendono al singolo appalto), promuovendo l'applicazione uniforme delle norme. In particolare, l'Autorità punta a standardizzare il disciplinare di gara, ridurre i casi di deroga al bando tipo, contenere il numero di clausole oggetto di deroga al bando tipo, abbattere i tempi di predisposizione della documentazione di gara e di svolgimento della gara, contenere gli oneri amministrativi derivanti dalla partecipazione agli appalti per gli operatori economici, abbandonando definitivamente la documentazione di carta.
Il nuovo bando tipo diverrà operativo quindici giorni dopo la pubblicazione della delibera sulla Gazzetta ufficiale, avvenuta venerdì 24 dicembre (Gazzetta n.305/2021). L'obbligo di tenerne conto scatterà dunque dall'8 gennaio 2022.
Il nuovo bando tipo verrà accompagnato anche dal fascicolo virtuale degli operatori economici che, a partire dalla prossima primavera, dovrebbe finalmente rendere concreta una promessa annunciata da anni e mai veramente decollata nonostante i tentativi fatti anche con il vecchio «Avcpass»: consentire l'acquisizione telematica dei documenti di comprova dei requisiti delle imprese.