Stipendi Pa, ecco le 12 figure apicali che possono avere gli aumenti
Nella circolare via libera ai vertici di forze armate e di sicurezza e delle magistrature
A poter riportare a 311.658,53 euro lordi all’anno il proprio trattamento economico sono solo 12 figure della Pa statale. Tutti gli altri dovranno attendere le nuove regole, che puntano a costruire almeno cinque limiti differenziati sulla base della complessità e delle responsabilità legate all’incarico.
Le istruzioni sulle conseguenze della sentenza 135/2025 (Nt+ Enti locali & edilizia del 24 settembre) con cui la Corte costituzionale ha dichiarato illegittimo il limite dei 240mila euro annui, nel tempo aggiornato fino a quota 255mila, sono scritte nella circolare della Funzione pubblica che vedrà la luce nelle prossime ore.
Il testo, in realtà, era stato preparato prima della pausa estiva (Sole 24 Ore del 1° agosto), all’indomani della sentenza costituzionale. Ma è stato solo il caso Cnel a spingerlo fuori dai cassetti di Palazzo Chigi dov’è stato confinato fin qui. La sua emanazione, resa imminente dall’ira con cui la premier Meloni ha accolto le notizie degli ultimi giorni, sembra destinata a fermare una certa vivacità stipendiale che sottotraccia emerge anche lontano da Villa Lubin.
Le istruzioni del Governo apriranno la porta degli adeguamenti stipendiali solo a 12 figure apicali dell’amministrazione, cioè i capi di Stato maggiore di Esercito, Aeronautica e Marina, i capi di Polizia, Carabinieri Guardia di finanza, Vigili del fuoco e Penitenziaria, e i vertici di Consiglio di Stato, Corte dei conti, Cassazione (Il “titolare” del tetto) e giustizia tributaria.
Per gli altri, bisognerà aspettare la riforma che dovrebbe modulare il trattamento economico al peso specifico dei singoli incarichi, in un’architettura che potrebbe essere articolata almeno su cinque livelli. Per disegnarla serve una norma, che potrebbe trovare spazio nella riforma della dirigenza pubblica in discussione al Senato.







