Urbanistica

Cessione dei crediti, anche Cassa centrale banca riparte con gli acquisti puntando sull'arretrato

Ccb punta sulle ricessioni. Intesa-Luiss siglano un accordo dal valore di 60 milioni

immagine non disponibile

di Gi. L. e G. Par.

Continuano a salire i giri del motore del mercato delle cessioni dei crediti. Dopo i molti annunci di nuove iniziative, arrivati nei giorni scorsi, anche il gruppo Ccb (Cassa centrale banca) riparte con gli acquisti, puntando per ora soprattutto sullo smaltimento dell’arretrato.

Anche in questo caso torna uno schema, diventato ormai ricorrente: l’utilizzo della leva delle ricessioni per allargare l’orizzonte della capacità fiscale. In questo modo si punta a dare più fiato al mercato, usando l’apporto delle imprese per ampliare la capienza degli istituti.

Da Ccb fanno sapere che «grazie alla conclusione di alcune ricessioni, sia a livello di capogruppo che a livello di singole banche, abbiamo ripreso a soddisfare le esigenze di una parte della clientela, soprattutto famiglie, che è in condizione di vendere anche alla luce del decreto n. 11/2023».

In sostanza, il grupp0 Cassa centrale, che presenta situazioni differenziate a livello di singola banca, aveva pressoché fermato la sua attività di acquisto, proprio a causa dell’esaurimento della capienza fiscale. Adesso l’avvio di diverse cessioni fuori dal suo perimetro ha consentito di allargare i margini per le compensazioni dei crediti, rivolgendosi nuovamente ai clienti, soprattutto per lo smaltimento delle domande arretrate.

Sempre sul fronte delle ricessioni continua a muoversi Intesa Sanpaolo. Dopo aver annunciato la volontà di puntare con più decisione su questo strumento, che ha già liberato capacità per 6,5 miliardi di euro, ieri sono arrivati altri due accordi.

Il primo, con un valore fiscale pari a 60 milioni , riguarda l’università Luiss Guido Carli. «L’obiettivo è continuare - spiega il gruppo guidato da Carlo Messina - a coinvolgere un cospicuo numero di imprese per riattivare il mercato della cessione dei crediti e il contratto siglato con l’università Luiss Guido Carli risponde esattamente a tale logica. Un obiettivo condiviso dalla Luiss, convinta dell’importanza di dare un contributo di supporto al settore delle costruzioni, fondamentale per l’ammodernamento del patrimonio immobiliare del Paese». Il direttore generale della Luiss, Giovanni Lo Storto, auspica che l’iniziativa «possa essere seguita da altre realtà del Lazio, e non solo, e conferma come le università possano rappresentare hub in grado di generare un impatto concreto e positivo nel territorio in cui operano».

Questo tipo di accordi sta trovando una declinazione pratica in diversi territori. Sempre ieri Intesa San Paolo e il Gruppo Tosto, attraverso le due principali società Walter Tosto spa e Belleli energy Cpe srl, hanno siglato un accordo per la ricessione dei crediti fiscali legati ai bonus edilizi e al superbonus per un valore fiscale pari a 51,5 milioni .

La tendenza negativa dei mesi scorsi si sta, insomma, invertendo in modo ormai evidente. Nella stessa scia delle novità comunicate ieri, infatti, lunedì UniCredit ha riaperto alle cessioni, puntando sugli sconti in fattura e sulle spese effettuate nel corso del 2022. Poco prima Banco Bpm aveva annunciato la sua volontà di avviare una riapertura selettiva degli acquisti. Mentre Crédit Agricole Italia sta riaprendo agli acquisti «con un plafond crescente man mano che verranno sottoscritti gli accordi» di ricessione verso soggetti terzi.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©