Urbanistica

Investimenti immobiliari 2018 all'insegna della qualità: logistica e ospedali al top

Fly to quality. Nel settore immobiliare diventa sempre più importante l’assunto che ha da sempre indicato la migrazione verso la qualità a discapito del rendimento “tutto e subito”. È questo uno dei grandi trend che caratterizzeranno il 2018. «Gli investitori puntano sulla qualità, il settore al quale assegnare i propri capitali passa in secondo piano» sostiene Elisabetta Caldirola, partner di Pwc. Al tempo stesso un trend sempre più rilevante riguarda la crescita della logistica (i volumi sul settore in Italia nel 2017 sono raddoppiati) e la ricerca di asset alternativi, sempre di qualità, che possano garantire un rendimento interessante. Per questo prende sempre più piede l’investimento in cliniche e ospedali (come l’ultimo acquisto da parte di Axa di alcune strutture del gruppo Humanitas).

Non da ultimo il tema della tecnologia, che influenzerà le scelte future di investimento. «La sempre più presente tecnologia è vista dai manager del settore come uno dei trend chiave - dice Lisette van Doorn, ceo di Uli Europe -. L’impatto della tecnologia coinvolge ogni settore del real estate».

L’attività nel terzo trimestre è stata leggermente superiore rispetto alla media degli ultimi dieci anni e grazie alle transazioni in chiusura, o che verranno rogitate nel quarto trimestre (come la transazione di Logicor di circa 550 milioni di euro), «il volume degli investimenti in Italia si accinge a superare per la prima volta la soglia dei dieci miliardi di euro - dice Simone Roberti, a capo dell’analisi di Colliers -. L’interesse degli investitori, soprattutto esteri, per il mercato italiano rimane elevato. Negli ultimi due anni, si è sempre parlato di anno record ma poi l’anno successivo si batteva un nuovo record». Succederà anche nel 2018? «L’incertezza che prevale in altri Paesi europei può rappresentare un’opportunità per l’Italia -dice Roberti -. Anche se in primavera si terranno le elezioni politiche, l’Italia ha dimostrato negli anni di riuscire a essere un Paese stabile in una situazione di instabilità politica. Gli investitori hanno già messo in conto questa prospettiva e l’esito delle elezioni non dovrebbe condizionare la volontà di investire o meno nel nostro mercato». Per Roberti le asset class di maggior interesse sono ancora una volta gli uffici, il commerciale e la logistica, anche se c’è maggiore interesse per asset class alternative come gli hotel e il sanitario. Nell’alberghiero gli investitori puntano a sviluppare nuovi prodotti cinque stelle a Roma, fuori dalla zona di via Veneto e più vicino al Pantheon e alla Fontana di Trevi.

Secondo Cbre alla fine dell’anno il mercato dovrebbe registrare volumi di investimento pari a 10,685 miliardi di euro (stima) rispetto ai 9,275 mliardi del 2016. A livello settoriale la parte del leone la fanno sempre gli uffici con volumi pari a 3,981 miliardi di euro contro 3,670 di un anno prima. In calo gli investimenti sul retail a quota 2,380 miliardi dai 2,578 di 12 mesi prima.

Quasi raddoppiati i capitali sulla logistica saliti a quota 1,162 miliardi di euro dai 630 milioni del 2016. «Vale la ricerca della qualità, ma da declinare all’interno dei diversi settori - spiega Alessandro Mazzanti, a capo di Cbre in Italia - non dimentichiamo che la crescita quest’anno è da imputare quasi interamente alla logistica e ai settori alternativi. La logistica ha davanti ancora tre o quattro anni di crescita». E Mazzanti sottolinea ancora una volta che il limite in Italia è dovuto alla mancanza del prodotto, che nella logistica invece si può realizzare in 9-12 mesi.

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