Imprese

Autostrade, nasce un polo pubblico nell’Alto Adriatico

Alla newco (67% Regione Friuli e 33% Regione Veneto) la gestione di cinque tratte. In cantiere investimenti per circa un miliardo

di Marco Morino

Nasce una nuova realtà nel settore delle concessionarie autostradali in Italia. Si chiama Alto Adriatico Spa e ha due azionisti: Regione Friuli-Venezia Giulia (67%) e Regione Veneto (33%). Diventerà pienamente operativa nel 2023, ma ha già in cantiere progetti per circa 1 miliardo di euro. Nasce dalla volontà di tre soggetti: il ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini e i governatori Massimiliano Fedriga (Friuli-Venezia Giulia) e Luca Zaia (Veneto), che nei giorni scorsi hanno sancito l’intesa al Mims (ministero Infrastrutture).

Il partenariato pubblico-pubblico

Riassumendo: al termine di un iter durato anni (la concessione ad Autovie Venete era scaduta nel 2017), la A4 Trieste Venezia, insieme alla A23 Palmanova Udine, la A28 Portogruaro Conegliano, la Tangenziale di Mestre e il raccordo Villesse-Gorizia, passano a Società autostrade Alto Adriatico, la newco costituita dalle Regioni Veneto e Friuli-Venezia Giulia e quindi a totale controllo pubblico.

Decolla così per la prima volta in Europa un partenariato pubblico-pubblico per il settore autostradale, con una gestione congiunta tra l’amministrazione centrale e i rappresentanti degli enti territoriali. L’accordo è stato predisposto in attuazione del decreto legge 148/2017 in materia di concessioni autostradali che, nel riconoscere l’interesse strategico del collegamento, ha previsto la sua gestione da parte di una società partecipata dalle regioni interessate, affidandone la supervisione al Mims. Tra gli aspetti più rilevanti per il territorio e gli utenti che derivano dall’accordo figurano: il blocco delle tariffe; l’attuazione di un programma di investimenti per complessivi 954 milioni di euro, necessari anche al completamento della terza corsia nel tratto autostradale San Donà di Piave-Villesse; interventi di ammodernamento e manutenzione straordinaria della tratta autostradale.

Le reazioni

Dice Fedriga: «Si tratta del primo progetto italiano che consentirà, auspicabilmente nel gennaio 2023, a una concessionaria autostradale totalmente partecipata da regioni di proseguire nel fondamentale compito di completare la terza corsia della A4 e di gestire l’arteria per 30 anni. Un asse strategico non solo per il nostro Paese, ma anche di collegamento con i Paesi di confine». Secondo Zaia «questo accordo è di importanza assoluta per il Nord Est, ma direi per tutta Italia, perché diamo il via a una società di gestione tutta pubblica con le Regioni Friuli-Venezia Giulia e Veneto protagoniste del futuro di una viabilità autostradale strategica. Mi auguro sia così possibile accelerare la realizzazione della terza corsia della A4 tra San Donà e Portogruaro, un tratto da tempo estremamente problematico».

Le attività di pianificazione della società vengono affidate a un comitato di indirizzo e di coordinamento, di cui fanno parte i rappresentanti delle regioni interessate e dei ministeri Infrastrutture ed Economia e finanze. A oggi la società autostrade Alto Adriatico non ha ancora dipendenti e non sono stati nominati dirigenti. Inoltre la società non possiede partecipazioni in altre imprese o enti. Osserva il ministro Giovannini: «Nei passati 17 mesi il Mims ha dedicato grande attenzione al settore autostradale, alle sue criticità e alle prospettive di sviluppo. L’accordo sulle autostrade dell’Alto Adriatico rappresenta un ulteriore traguardo rispetto alle varie iniziative realizzate dal Mims in questo settore nell’ultimo anno». Tra queste, la gara per l’affidamento della tratta Napoli-Pompei-Salerno, l’aggiornamento del contratto per le tratte Asti-Cuneo e Torino-Milano, la firma del contratto di concessione delle tratte autostradali gestite da Salt (Livorno-La Spezia) e Autostrada dei Fiori (A10), le nuove disposizioni per il potenziamento della sorveglianza e della manutenzione delle gallerie.

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