Il CommentoAmministratori

La Romagna alluvionata e il senso civico

di Paola Morigi

I ragazzi e le ragazze del "paciugo", sporchi di melma, coi badili sulle spalle, per primi hanno aiutato le famiglie romagnole in difficoltà con l'alluvione. Gli «angeli del fango» sono giovani e meno giovani, locali soprattutto, ma provenienti anche da altre Regioni o da varie parti del mondo. Al canto di «Romagna mia» hanno offerto un contributo decisivo nel liberare case allagate, infondendo speranza ad anziani che avevano perso tutto.

Poi è partita l'organizzazione del volontariato che attraverso donazioni ha fornito primi aiuti: raccolta di cibo, vettovaglie, denaro per venire incontro alle prime necessità di coloro che si trovavano in situazioni di bisogno. La rete di volontariato è stata supportata dalle istituzioni locali: i sindaci hanno messo a disposizione scuole o altri punti di ricovero allestiti per ospitare coloro che erano sfollati per l'inagibilità delle loro case.

Il Governo è intervenuto in un secondo momento. Pur avendolo preannunciato, solo ai primi di giugno è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il Dl n. 61 con i primi interventi per fare fronte alle emergenze conseguenti alle alluvioni verificatesi nel mese di maggio su parte dell'Emilia, in Romagna e su alcune province delle Marche.

Il decreto contiene misure a sostegno di scuole e istituti di formazione, università, aiuti a lavoratori autonomi, sospensione di adempimenti, sostegni a imprese del comparto turistico, rifinanziamenti del Fondo per le emergenze nazionali e altre misure. Due recenti ordinanze della Protezione civile del 5 giugno 2023 dispongono anche primi aiuti economici a coloro che hanno perso la casa. Il quadro non è ancora completo dal momento che non è stato indicato il commissario che si dovrà occupare del coordinamento degli aiuti e degli interventi.

Il Dl 61/2023, all'articolo 1, prevede la sospensione dei termini in materia di adempimenti e versamenti tributari e contributivi per coloro che al 1° maggio 2023 avevano residenza o sede legale od operativa nei territori indicati nell'allegato al decreto. Nei confronti di questi soggetti sono sospesi i termini dei versamenti tributari in scadenza nel periodo dal 1° maggio al 31 agosto 2023. La sospensione si applica anche per le ritenute alla fonte e sulle trattenute relative alle addizionali all'Irpef. I versamenti rinviati verranno effettuati, senza sanzioni e interessi, entro il 20 novembre 2023.

Ma non basta. Un ultimo sforzo è ancora richiesto per consentire anche agli enti locali di poter operare e sostenere gli interventi sul territorio che sono necessari.

Certamente il Governo bene ha fatto a sospendere i versamenti tributari nelle aree colpite dalle alluvioni, dal momento che in alcuni Comuni allagati si è assistito a situazioni veramente drammatiche, con case distrutte, strade sgrottate, fogne inesistenti, zone collinari raggiungibili solo con elicotteri. Tuttavia, anche se sono numerose le famiglie interessate dai fenomeni alluvionali, ciò non significa che lo siano tutte.

I Comuni interessati pertanto evidenzieranno che la nuova scadenza del 20 novembre 2023 si riferisce solamente ai cittadini residenti. Il senso civico che ha portato ragazzi e donatori a sostenere i territori alluvionati dovrebbe indurre anche le persone che possono permetterselo a pagare i tributi alle consuete scadenze previste da calendario, o comunque prima del 20 novembre, al fine di evitare che gli enti locali si trovino in difficoltà per esigenze di liquidità e siano costretti a ricorrere all'anticipazione di tesoreria (con relativi interessi passivi a carico della collettività locale).