Armani lascia, decade il consiglio Anas: pronto il decreto per lo scorporo da Fs
Azzerato il consiglio di amministrazione dell'Anas. Ieri hanno dato le dimissioni l'amministratore delegato Gianni Armani e le due rappresentanti di diretta espressione delle Ferrovie dello Stato, che possiedono (per ora) il 100% dell'azienda delle strade, Vera Fiorani e Antonella D'Andrea.
Le dimissioni del vertice erano state chieste nei giorni scorsi dal nuovo ad delle Fs, Gianfranco Battisti. Ieri la richiesta è stata rinnovata dal ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, in un incontro con Armani e l'ad di Anas si è dimesso. Immediatamente sono partite le lettere di dimissioni delle due esponenti di Fs. Il cda, composto da cinque persone, è decaduto per le dimissioni della maggioranza dei consiglieri.
Salta anche il presidente della società, Ennio Cascetta, che aveva resistito alla richiesta di Battisti di dimettersi. Cascetta era stato capo della struttura di missione del ministero delle Infrastrutture con Graziano Delrio ministro.
In una nota Armani ha motivato le dimissioni «in considerazione del mutato orientamento del Governo sull'integrazione di Fs e Anas».
L'attuale consiglio di Anas era stato rinnovato in gennaio dalle Fs per tre anni, poco dopo il passaggio del 100% della società alle Ferrovie. Le Fs all'epoca erano guidate dall'ex amministratore delegato Renato Mazzoncini, al quale a fine dicembre il governo Gentiloni aveva rinnovato il mandato per tre anni.
Dopo il passaggio di Anas dal Mef sotto le Fs, lo stipendio di Armani era stato aumentato da circa 240mila a 540mila euro lordi l'anno la parte fissa, con la possibilità di arrivare a circa 600mila con il variabile.
A fine luglio il nuovo governo M5S-Lega ha rinnovato il consiglio delle Fs e ha nominato Battisti amministratore delegato.
Già la prossima settimana dovrebbe essere nominato il nuovo consiglio di Anas. A seguire, ma comunque entro la fine dell'anno, dovrebbe arrivare anche un decreto del governo, su proposta del ministro Toninelli, che tornerà a scorporare Anas da Fs, trasferendo nuovamente il pacchetto azionario della società stradale al ministero dell'Economia. Il Mef deve ancora decidere se tenerlo o dislocarlo presso una delle società controllate (si erano ipotizzate come soluzioni sia Cdp che Fincantieri).
In serata è arrivato il commento via tweet del ministro Toninelli. «Il vento sta cambiando anche in Anas.Al passato lasciamo sprechi, stipendifici e manovre meramente finanziarie. Per il futuro lavoriamo a una nuova Anas con meno gente dietro alla scrivania e più tecnici che progettano, costruiscono e mantengono sicure le nostre strade».