Urbanistica

Autostrada del Brennero, al via il piano del Governo da 7,2 miliardi

La gara europea si svolgerà nel corso del 2023 e terminerà con l’affidamento della nuova concessione

di Marco Morino

A Trento, nel quartier generale di Autobrennero (la concessionaria dell’autostrada A22 del Brennero), forse neppure se lo aspettavano. Eppure quelle poche righe apparse all’improvviso sul sito del Mit (ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture), ieri intorno alle ore 16, rappresentano una svolta storica per questa società. E anche per il sistema autostradale italiano. Il ministero guidato da Matteo Salvini ha approvato la proposta di finanza di progetto (project financing) presentata lo scorso maggio dalla concessionaria per trasformare l’asse tra Modena e Vipiteno (Bolzano) nel primo green corridor d’Europa, attraverso un piano di investimenti da 7,2 miliardi, interamente autofinanziati. Grazie al via libera del ministero, che ha quindi ritenuto fattibile il piano predisposto da Autobrennero, ora finalmente si aprirà la procedura di gara per l’assegnazione della concessione sulla quale l’attuale concessionario in quanto proponente, avrà il diritto di prelazione. In palio ci sarà la nuova concessione per i prossimi 50 anni. La gara europea si svolgerà nel corso del 2023 e terminerà con l’affidamento della nuova concessione. A quel punto, la grande macchina degli investimenti potrà mettersi in moto. Un volume di risorse che moltiplica per più di tre volte, a valori attuali, quello che fu messo in campo per la costruzione dell’autostrada stessa (anni 60-70). Sul tavolo ci sono la realizzazione della terza corsia tra Verona e l’intersezione con la A1, la realizzazione della terza corsia dinamica tra Bolzano e Verona, interventi di manutenzione straordinaria sulle opere d’arte (viadotti, gallerie) e la stabilizzazione dei versanti, gli investimenti digitali lungo tutta la tratta, la realizzazione di stazioni per carburanti ecologici e alternativi (compreso l’idrogeno), la realizzazione di aree di parcheggi di scambio, oltre al miglioramento delle stazioni di esazione e delle stazioni di servizio. Dall’approvazione del piano di Autobrennero dipendono la realizzazione di opere strategiche attese da molti anni, come la Cispadana e la bretella Campogalliano-Sassuolo, quest’ultima al servizio del distretto della ceramica e a lungo invocata dalle imprese di quel territorio.

Il maxi piano definito da Autobrennero, controllata con l’84,7% delle quote dagli enti pubblici dei territori attraversati dalla A22, si muove in tre direzioni: intermodalità, transizione ecologica e digitalizzazione, che declinano per altro tre delle mission del Pnrr. L’intermodalità, in particolare, è una priorità per l’amministratore delegato di Autobrennero, Diego Cattoni. Spostare Tir dall’autostrada alla ferrovia ridurrà le emissioni e la congestione del traffico. Nel gruppo Autobrennero sono presenti infatti due compagnie ferroviarie merci: Rtc-Rail e Lokomotion, che movimentano 12mila treni all’anno. A fine 2021, Autobrennero ha deciso per l’acquisto di InRail. Con questa operazione, Autobrennero è così diventato il secondo gruppo ferroviario italiano nel settore delle merci. Dice Cattoni: «Gli attuali soci che c’erano 60 anni fa quando è nata A22 ci sono oggi in maniera convinta e soprattutto ci saranno anche in futuro perché in maniera determinata abbiamo costruito questo progetto non per creare margini economici o risultati finanziari, ma abbiamo investito sul futuro di persone e territori».

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