Imprese

Autostrade, al via un'alleanza con i sindacati per una cogestione alla tedesca sulla strategia

Il ceo Roberto Tomasi: «Modello di cooperazione sociale per il Paese»

di Cristina Casadei

Per il suo nuovo corso Autostrade per l'Italia crea un Comitato bilaterale di sviluppo strategico con i sindacati e imbocca la strada di un modello partecipativo che si ispira alla cogestione alla tedesca. Un unicum nel settore autostradale, che porta il sigillo di un nuovo accordo, siglato con Filt Cgil, Fit Cisl, Uil trasporti, Sla Cisal e Ugl viabilità e logistica, e che «disegna una nuova alleanza tra il gruppo Aspi e le organizzazioni sindacali», ci spiega l'amministratore delegato Roberto Tomasi. Un sistema di relazioni industriali partecipativo «rappresenta non solo un importante acceleratore del Piano di investimenti che Aspi si appresta a fare, ma si pone come modello di cooperazione sociale per il Paese, in grado di rendere efficace l'esecuzione del piano di investimenti previsto dal Pnrr - continua Tomasi -. L'importanza strategica dell'accordo risiede nella capacità delle parti di garantire la sua piena e costante attuazione. Abbiamo messo al centro il miglioramento continuo del sistema integrato di sicurezza sul lavoro della nostra Comunità allargata alla filiera, e della circolazione stradale».

Il Comitato di sviluppo strategico arriva alla fine di un percorso iniziato oltre un anno fa, con numerose tappe, dal nuovo premio di risultato allo smart working, ognuna delle quali segnata da un accordo sindacale. Sarà formato dai vertici della società e dai rappresentanti delle organizzazioni sindacali del comparto trasporti che hanno firmato. Il comitato apre una fase nuova nella gestione della società, dove un sistema di relazioni industriali stabile avrà un ruolo molto importante per gli obiettivi di competitività aziendali nell'interesse degli utenti. Il comitato bilaterale è stato denominato di sviluppo strategico perché, come ci spiega il direttore human capital, organization & safety della società, Gian Luca Orefice, «sarà chiamato a esprimere il proprio parere preventivo consultivo e soprattutto propositivo sui punti centrali dell'avanzamento del Piano industriale di Autostrade per l'Italia». In pratica i cinque rappresentanti delle forze sindacali, individuati ai massimi livelli di responsabilità, ogni semestre si riuniranno con i vertici dell'azienda, per analizzare le azioni necessarie a garantire il rinnovato posizionamento della società nei mercati di riferimento.

Tra i temi oggetto di discussione le prospettive produttive e le conseguenti previsioni di investimento, i relativi aggiornamenti dei progetti in corso con le implicazioni su occupazione, condizioni e sicurezza sul lavoro. E poi gli obiettivi e i piani finanziari del gruppo, anche tesi alla valorizzazione degli asset, l'andamento della produttività e del livello di efficienza del servizio, le iniziative condivise tra le parti per promuovere progetti, investimenti e obiettivi strategici e impatti significativi nel settore delle infrastrutture. Nel ripercorrere questo ultimo anno Orefice racconta un'agenda sindacale molto intensa, dove hanno trovato spazio «la rivisitazione del Premio di risultato, con le parti che hanno raccolto la sfida rappresentata dall'introduzione di nuovi indicatori, tra cui la sicurezza e la sostenibilità che sono entrati nella definizione dei key performance indicators». Ma pure «l'intesa sul diritto alla disconnessione e il cosiddetto diritto alla bigenitorialità. Fino ad arrivare all'accordo di smart working che ingloba questo approccio e che consentirà a quasi metà delle 5mila persone di Autostrade per l'Italia di beneficiare di un modello organizzativo più flessibile». L'intesa prevede infatti elasticità oraria, la possibilità di concordare il proprio orario nella fascia 8-20 e di ritagliarsi fino a 4 ore di diritto alla disconnessione, lavorando fino a 2 giorni alla settimana da remoto, da casa o da altra sede, con priorità per i genitori con figli fino a 3 anni, i fragili e i caregiver.

«Si tratta di accordi che hanno come filo rosso la responsabilizzazione delle persone rispetto al lavoro per obiettivi, la sostenibilità con la consapevolezza che questo aspetto si lega al giusto equilibrio per l'azienda, sottolineando il valore identitario di una managerialità attenta alla comunità estesa interna ed esterna, ed a politiche attive di diversity & inclusion. Un tema di cui si è tenuto conto nelle assunzioni, tant'è che tra le 1.800 già realizzate in questo biennio c'è un'importante quota femminile che tocca anche punte del 30% nelle società a maggiore vocazione tecnologica e Stem». Sullo sfondo c'è il piano industriale di 21,5 miliardi di euro che la società autostradale ha messo in campo tra investimenti e manutenzione per l'ammodernamento della rete che chiede una visione nuova. Si archivia così l'epoca del gruppo caratterizzata da una cultura poco orientata alla performance e se ne apre una nuova, che dovrà essere caratterizzata dall'efficienza e dallo sviluppo, soprattutto nell'ambito delle costruzioni, quello che porterà a sfondare il bacino delle 2.900 assunzioni specializzate previste di qui al 2024 dal piano di Autostrade. A questo proposito il comitato bilaterale avrà carattere consultivo anche sul tema della valorizzazione delle risorse e dell'occupazione, per favorire la diretta partecipazione delle rappresentanze sindacali nelle scelte strategiche della società e nella trasformazione che sta affrontando per divenire un operatore di mobilità integrata. Il modello partecipativo, poi, assume ancora più rilievo in vista della nascita di un nuovo polo di eccellenza dell'ingegneria che andrà a rafforzare sul mercato il presidio oggi rappresentato da Pavimental e Tecne.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©