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Casa, De Albertis: problema abitativo destinato a esplodere

La presidente di Assimpredil: necessaria una strategia per l’abitare, soluzioni solo dalla partnership pubblico-privata

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di M.Fr.

«Il problema della casa è destinato a esplodere, ben oltre i livelli che stiamo vivendo oggi: la priorità è oggi disegnare una strategia per l’abitare che permetta all’offerta di adeguarsi rapidamente alla nuova domanda: più accessibilità economica, sviluppo di nuovi format più flessibili (anche costruttivi sul dimensionamento delle unità immobiliari), ampliamento del mercato dell’affitto che oggi riguarda solo un quarto della popolazione. Dobbiamo affrontare questa sfida consapevoli che il soggetto pubblico deve dialogare sempre di più con i privati in una logica di partnership pubblico-privata per coprire la evidente mancanza di un’offerta di abitazioni adeguata, per costi e tipologie. Ma per farlo bisogna agire per coordinare le politiche urbanistiche con quelle abitative alla scala più adeguata dell’area metropolitana milanese».

Parlando all’Assemblea 2024 di Assimpredil, la presidente Regina De Albertis, non ha parlato solo di rigenerazione urbana e del problema, contingente e drammatico, del blocco dell’attività edilizia, ma ha toccato anche un nervo scoperto dell’area milanese e non solo. L’esplosione profetizzata dalla presidente dei costruttori milanesi, infatti, va molto oltre l’area milanese o lombarda e minaccia invece tutte le principali città italiane, principalmente quelle sede di università e più in generale che attraggono giovani economicamente non in grado di accedere a una abitazione con le loro forze.

«L’edilizia abitativa - suggerisce De Albertis - deve essere alla base delle scelte strategiche delle amministrazioni pubbliche favorendo il riuso del patrimonio immobiliare pubblico dismesso e la riqualificazione di quello delle periferie: è urgente un quadro di regole che renda sostenibile per il privato farsi carico di realizzare anche le quote di edilizia sociale, Ers o Erp, che il pubblico non riesce a finanziare direttamente. Questo approccio deve partire dal principio dell’equilibrio economico degli interventi, il privato può farsi carico di contribuire alla soluzione del tema dell’housing sociale ma entro i limiti della fattibilità economica». A preoccupare la presidente dei costruttori milanesi - oltre alla già ricordata paralisi amministrativa dell’urbanistica cittadina - è anche la previsione che «la dinamica molto sostenuta degli investimenti pubblici e privati, legati agli incentivi fiscali, si sta esaurendo». «Il ciclo positivo del Pil italiano - ha detto De Albertis - si può ottenere ma solo con il sostegno del nostro settore».

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