Urbanistica

Come funziona il modello Sace sui crediti incagliati: garanzia fino al 90% e rating ammorbidito

L'impresa potrà chiedere alla banca un finanziamento garantito dallo Stato tramite Sace

immagine non disponibile

di Giuseppe Latour

Finanziamenti fino a otto anni, tetto dei prestiti parametrato al fatturato, garanzie comprese tra il 70 e il 90% e un termine massimo, il 31 dicembre del 2023, per attivare le coperture.Sono alcune caratteristiche della garanzia Sace, alla quale fa riferimento l'emendamento alla legge di conversione del decreto Aiuti quater, appena riformulato in materia di cessione dei crediti: di fatto, Governo e maggioranza rimandano in blocco alla norma che è stata disegnata (nel decreto legge n. 50/2022) per sostenere le imprese italiane colpite dagli effetti economici negativi derivanti dalla crisi russa-ucraina.La garanzia in questione è stata chiamata "Supportitalia" e riprende il meccanismo creato durante l'emergenza Covid (Garanzia Italia Sace). Lo strumento viene attivato dall'impresa, con la richiesta alla banca di un finanziamento garantito dallo Stato. A quel punto, la banca verifica la presenza dei criteri di eleggibilità, effettuando l'istruttoria creditizia e, in caso di esito positivo del processo di delibera, inserisce la richiesta di garanzia nel portale online di Sace.

Proprio in questa fase, nella valutazione del merito di credito, l'istituto dovrà tenere conto della presenza di crediti di imposta maturati dall'impresa fino al termine del 25 novembre del 2022. In sostanza, gli sconti in fattura incagliati e non liquidati dovranno essere considerati durante la definizione del prestito, anche nella predisposizione delle condizioni contrattuali. Una volta ricevuta la richiesta, Sace la processa e, dopo avere riscontrato l'esito positivo della delibera, le assegna un Codice unico identificativo (Cui) emettendo la garanzia, controgarantita dallo Stato. A questo punto, la banca eroga il finanziamento garantito che le è stato richiesto. La garanzia sarà rilasciata entro la fine del 2023 per finanziamenti di durata non superiore a sei anni, allungabili a otto, con la possibilità per le imprese di avvalersi di un preammortamento di durata non superiore a trentasei mesi.

Il limite di importo dei finanziamenti ottenibili ammonta al maggiore fra: il 15% del fatturato annuo totale medio degli ultimi tre bilanci o il 50% dei costi sostenuti per fonti energetiche nei 12 mesi precedenti la richiesta. Trattandosi, in questo caso, di imprese di costruzioni (codici Ateco 41 e 43), il parametro di riferimento sarà probabilmente il primo.La garanzia concessa oscilla tra il 70 e il 90% e segue il livello di fatturato: più è alto e più si abbassa la quota garantita. Comunque, sarà pari al 90% per le imprese «con non più di 5mila dipendenti in Italia e valore del fatturato fino a 1,5 miliardi di euro».

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©