Diritto d’accesso, la trasparenza ha sempre un «costo»
Soprattutto quando, come nel caso di specie, si tratta di una mole corposa di documenti, imporre costi di riproduzione o anche solo di ricerca è legittimo
Il Tar Lazio (ordinanza n. 3374/2025) ha chiarito che a seguito di istanze di accesso agli atti concorsuali, soprattutto quando come nel caso di specie particolarmente corpose di documenti, imporre costi di riproduzione o anche solo di ricerca dei documenti, è legittimo. Infatti, l’incremento delle attività connesse all’attuazione del principio di trasparenza, in termini di politica economica, ha dei costi per le risorse organizzative della Pa: oneri che pertanto vanno finanziati attraverso la fiscalità...
Petizioni pubbliche, ok alle istanze di accesso al contenuto ma con i sottoscrittori bannati
di Pietro Alessio Palumbo