La destinazione a impianto sportivo di un'area privata è vincolo conformativo e non decade
Lo stesso vale per le destinazioni di terreni quali fasce di rispetto stradale
La destinazione ad attrezzature sportive, ricreative o a verde pubblico impressa dallo strumento urbanistico generale a suoli di proprietà privata non comporta l'imposizione di vincoli espropriativi ma conformativi, non indennizzabili e non soggetti a decadenza una volta decorso il quinquennio dalla costituzione.
Le opere di interesse pubblico sono a destinazione promiscua, cioè realizzabili indifferentemente sia dalla Pubblica amministrazione sia dagli stessi proprietari privati dei suoli, che dunque non potranno reclamare nessun diritto all'indennizzo esprorpiativo dalla loro imposizione.
Alla stessa maniera, si atteggiano le destinazioni di terreni quali fasce di rispetto stradale, che non costituiscono vincoli ablatori ma conformativi, nel senso che hanno il solo fine di imporre ai proprietari l'obbligo di utilizzare i suoli in maniera "conforme" alla destinazione impressa dal Prg.
Le recenti sentenze n. 1142 del Consiglio di Stato e n. 1460 del Tar Napoli ritornano sul magmatico terreno a metà fra urbanistica ed espropriazioni, cioè il labile confine fra vincoli conformativi e vincoli ablatori imposti dagli strumenti urbanistici in funzione dell'ordinata programmazione urbanistica.
I primi si distinguono dai secondi poichè riguardano tutti i suoli del territorio comunale e, correlativamente, una serie indetrminata di soggetti proprietari; i secondi, invece, incidono esclusivamente su alcuni terreni e si giustificano in ragione del fatto che sono preordinati alla localizzazione di un'opera pubblica.
Questi ultimi si risolvono ina una sorta di "prenotazione" di espopriano, comportano un sacrificio per i privati proprietari che pertanto vanno indennizzati; non solo, in quanto decadono qualora decorrono infruttuosamente cinque anni dalla loro imposizione.
Invece, la destinazione di una serie indeterminata di terreni ad opere di interesse pubblico (culturali, sanitarie, sportive, religiose, uffici pubblici) è funzionale all'interesse pubblico generale di un ordinato assetto del territorio, in cui concorrono edifici privati ed edifici deputati ad ospitare di interesse generale.